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Economia ticinese colpita dalla black list italiana

21 marzo 2011 – 19:11Nessun Commento

Un numero importante di aziende ticinesi riscontra difficoltà a causa dell’inserimento della Svizzera nella “black list” italiana dei paesi a fiscalità privilegiata. Risulta dal sondaggio effettuato presso 247 aziende commerciali, industriali, artigianali e dei servizi dalla Camera di commercio del Cantone Ticino.

L’inchiesta mostra che le difficoltà causate dall’inasprimento delle misure italiane non toccano solo casi isolati, ma hanno conseguenze dirette sui costi di molte aziende e costituiscono una fonte di preoccupazione importante in termini di competitività.

Il 46,9 % % delle ditte interpellate ha segnalato di aver riscontrato “problemi dovuti alla crescente burocrazia italiana”. Il 17,1 % si ritiene toccata almeno parzialmente. Complessivamente, rileva la Camera di commercio, la tendenza tocca quindi il 64 % delle aziende, smentendo la tesi delle autorità federali che affermano che non è possibile intervenire trattandosi di situazioni riguardanti singole aziende.

Ancora relativamente contenuto è l’effetto sulla stipulazione dei contratti, anche se il 29 % delle ditte interpellate ha affermato che le misure italiane hanno portato ad una perdita di contratti. La normativa italiana che crea le maggiori difficoltà agli scambi commerciali fra il Ticino e l’Italia è il decreto incentivi 40/2010 entrato in vigore in maggio dello scorso anno.

La norma richiede alle ditte italiane che commerciano con paesi “black list” – quindi anche con la Svizzera – di presentare mensilmente o trimestralmente una lista dettagliata di tutte gli scambi di beni e servizi. L’imposizione crea non pochi problemi, soprattutto alle piccole e medie imprese, confrontate con un volume di richieste di informazioni che mette a dura prova il reparto amministrativo.

La Camera di commercio ticinese rileva, in conclusione, che la presenza della Svizzera nella black list italiana non tocca solo l’ambito finanziario, ma ha un forte impatto sull’economia ticinese e sulle sue aziende. La tendenza tocca tutti i settori dell’economia cantonale e richiede la massima attenzione da parte delle autorità cantonali e federali. Le associazioni economiche annunciano di volersi attivare presso le autorità cantonali e federali affinché le informazioni raccolte vengano utilizzate nelle relazioni e nei negoziati con l’Italia.

Red./Comunicato

 

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