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Regio Insubrica, un futuro carico di incognite

6 giugno 2013 – 17:21Nessun Commento

La villa Monastero di Varenna (LC) che ha fatto da cornice all'Assemblea della Regio Insubrica

La Regio Insubrica lavora sodo, nonostante le incognite che gravano sul suo futuro a causa della ventilata abolizione delle Province italiane. Fra i risultati concreti che figurano sul rapporto d’attività 2012, presentato in occasione dell’Assemblea generale tenutasi a Varenna (LC), spiccano in particolare il restyling del portale di informazioni turistiche insubrico Lakes and Alps, e lo studio sulla possibile collaborazione fra banche ticinesi e aziende del Nord Italia.

L’importanza del ruolo della Comunità di lavoro per affrontare temi comuni alle regioni di frontiera è stata sottolineata dall’intervento del presidente uscente della Regio, il presidente della Provincia di Lecco Daniele Nava. Con questa assemblea la presidenza per il periodo 2013-2014 passa al Commissario straordinario della Provincia di Como, Leonardo Carioni.

Dal rapporto d’attività presentato dal segretario Giampiero Gianella emerge la volontà di far diventare la Regio un punto di riferimento per gli attori economici e gli enti istituzionali operanti dalle due parti della frontiera. I temi non mancano, da quelli scottanti, come la gestione del fenomeno del frontalierato, sulla quale le posizioni dalle due parti della frontiera sono molto diverse, a quelli invece dove è più facile trovare un accordo, come la promozione turistica.

Sul futuro della Comunità di lavoro grava però la spada di Damocle dell’abolizione delle Province. Chi potrebbe subentrare a queste entità per affrontare i problemi specifici della regione di frontiera, che oltretutto presenta una grande omogeneità di interessi e di caratteristiche in diversi ambiti?

Le Regioni italiane – in questo caso Lombardia e Piemonte – sono entità troppo grandi e presentano al loro interno caratteristiche troppo disparate. Il segretario della Comunità di lavoro Giampiero Gianella ha ventilato la possibilità di dar vita a una Euroregione, una struttura di cooperazione transfrontaliera con personalità e capacità giuridica fra due o più territori.

Un risultato importante presentato durante questa assemblea è lo studio sulla possibile collaborazione fra banche ticinesi e industrie del Nord Italia in materia di credito. La necessità, per le banche ticinesi, di trovare nuovi sbocchi alle proprie attività alla luce del progressivo sgretolamento del segreto bancario, e della conseguente fiscalizzazione dei depositi, potrebbe qui incontrarsi con il bisogno di credito da parte delle imprese. Dallo studio eseguito dai professori Gioacchino Garofoli, dell’Università dell’Insubria, e René Chopard, direttore del Centro studi bancari, risulta che la strada è percorribile, anche se ci sono parecchi ostacoli, per appianare i quali il contributo della Regio Insubrica potrebbe rivelarsi importante.

MA

 

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