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Governo svizzero contrario al blocco dei ristorni

25 giugno 2011 – 08:20Un Commento

MIcheline Calmy-Rey ( World Economic Forum swiss-image.ch/Photo by Christof Sonderegger

Il governo svizzero non ritiene opportuno sospendere il versamento all’Italia dei proventi dell’imposta alla fonte prelevata sui salari dei frontalieri. È questo il tenore della risposta indirizzata al governo cantonale ticinese dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy Rey.

Dopo l’adozione all’unanimità da parte del Parlamento ticinese di una iniziativa cantonale che chiedeva il blocco dei ristorni all’Italia in attesa della revisione dell’accordo sulla doppia imposizione, il Consiglio di Stato ticinese aveva scritto al Consiglio federale – il governo centrale svizzero – chiedendo informazioni sulle sue intenzioni nell’ambito dei rapporti con l’Italia, come pure una valutazione di eventuali misure di ritorsione per le conseguenze negative dovute alla presenza della Svizzera sulla black list italiana dei paesi a fiscalità privilegiata.

Nella risposta pervenuta ieri a Bellinzona, la presidente della Confederazione ribadisce a nome del Governo la volontà del Consiglio federale di voler sbloccare e normalizzare i rapporti con l’Italia attraverso la ripresa del dialogo e interventi per rafforzare la fiducia reciproca tra i due paesi.

Dopo aver ricordato la recente visita a Roma e l’incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e le mozioni approvate dal Parlamento italiano che dimostrano la sua volontà di superare i rapporti di stallo nelle relazioni fra i due paesi, la presidente della Confederazione comunica che la sospensione del ristorno del provento dell’imposta alla fonte prelevata sui redditi dei frontalieri italiani “non è una misura opportuna per il momento poichè contraddice la strada del dialogo che si sta perseguendo”.

La presidente della Confederazione assicura che gli interessi e le attese del Canton Ticino saranno debitamente tenuti in considerazione nella definizione della posizione svizzera nell’ambito di una trattativa che possa trovare una soluzione consensuale fra i due paesi.

Prossimo vertice Tremonti – Bignasca?

Intanto dall’Italia arriva un’altro segnale distensivo. In una intervista rilasciata al quotidiano di Lugano Corriere del Ticino, il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha manifestato l’intenzione di volersi impegnare per eliminare le incomprensioni fra Italia e Svizzera. Bossi ha addirittura promesso di venire in Ticino con Giulio Tremonti in occasione della festa della Lega dei Ticinesi, e in questa occasione “si spazzeranno via le perplessità oggi esistenti.”

In seguito alla minaccia di bloccare il versamento dei ristorni le iniziative favorevoli ad una normalizzazione dei rapporti fra la Svizzera e l’Italia si sono moltiplicate: dall’invito del Parlamento italiano al governo di Roma di aprire il negoziato sull’accordo sulla doppia imposizione, alla mozione annunciata ieri dalla Commissione dell’economia e dei tributi del Senato svizzero, che riprendere le rivendicazioni ticinesi, alle recenti assicurazioni di Umberto Bossi.

Si attende ora la reazione del Governo ticinese. Se da una parte con la ferma posizione assunta finora qualche risultato è stato ottenuto, dall’altra dal governo di Roma non è giunto nessun segnale ufficiale che indichi un cambiamento di rotta. Il Consiglio di Stato ha fatto sapere che sui ristorni si esprimerà in occasione della sua prossima seduta, prevista per martedì prossimo.

Red./Comunicati

 

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Un Commento »

  • Marika scrive:

    “Nella risposta pervenuta ieri a Bellinzona, la presidente della Confederazione ribadisce a nome del Governo la volontà del Consiglio federale di voler sbloccare e normalizzare i rapporti con l’Italia attraverso la ripresa del dialogo e interventi per rafforzare la fiducia reciproca tra i due paesi.”

    “non è una misura opportuna per il momento poichè contraddice la strada del dialogo che si sta perseguendo”.

    Non è possibile. Le persone straniere in Ticino vengono licenziate e non solo, questa qui ha perso qualsiasi contatto con la realtà che si vive qui in Ticino. Furti, mobing, minacce e molto altro ancora. Convivo con queste sitiazioni spiacevoli da anni. E non ci deve essere nessun dialogo con i miei compatrioti frontalieri, perchè noi italiani residenti l’italia dei valori qui non la vogliamo e non solo gli italiani residenti, ma anche tutti gli stranieri e sono veramente tanti. Bisogna bloccare i ristorni, tenerli bloccati e non versare più nulla il prossimo anno!

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