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Mendrisio-Varese, altri rallentamenti in vista?

9 aprile 2015 – 13:14Un Commento

In Svizzera i treni viaggiano già da quattro mesi, in Italia ci sono solo le reti rosse del cantiere

Non c’è pace sulla Mendrisio-Varese. Mentre da Stabio i treni viaggiano da dicembre, sul cantiere italiano i lavori sono praticamente fermi da due anni, valle a dire il tempo necessario per aprire i binari se, d’ora in poi, tutto filerà liscio. Il che, visto quanto accaduto finora, pare impossibile. Anche perché sul cantiere è arrivato un altro macigno. Il gruppo Ingegner Claudio Salini (ICS) denuncia infatti il mancato rispetto da parte di RFI (Rete ferroviaria italiana) dell’accordo sottoscritto in data 8 gennaio 2015, a seguito della risoluzione consensuale del contratto. “RFI – dice Claudio Salini – risulta inadempiente alle clausole negli atti sottoscritti, soprattutto in quello di risoluzione contrattuale con le conseguenti gravi mancanze del caso. Pertanto, la risoluzione consensuale della convenzione è da ritenersi decaduta”.

Lo scorso gennaio, infatti, le ferrovie e l’azienda avevano trovato un accordo per chiudere il rapporto, riconoscendo alla ICS l’intera contabilizzazione dei lavori e della sicurezza eseguiti alla data del 30 settembre 2014 e ciò a seguito del mancato accordo sui maggiori oneri richiesti e per la conclusione dell’appalto nei successivi due anni. Inoltre, l’ingegner Salini, chiede chiarezza da parte di tutte le autorità competenti sulla nuova gara d’appalto indetta da RFI per il completamento dell’opera e denuncia presunte gravi irregolarità nella scelta della procedura di affidamento dei lavori. “Ad oggi– commenta Salini – non solo RFI sta portando avanti la procedura di affidamento dell’incarico di sola esecuzione dei lavori con requisiti di accesso alla gara completamente differenti rispetto al primo bando appaltato, ma il nuovo bando prevede una maggior spesa di circa 35 milioni di euro rispetto ai lavori residui rescissi per le opere civili, oltre a 10/15 milioni di euro per la parte relativa alla tecnologia da appaltare successivamente. Pertanto, non solo l’importo che sarà quindi riappaltato ritorna alle originarie richieste dell’impresa di ottobre 2014, ma sembrerebbe altresì che tale procedura violi la normativa in materia di appalti pubblici ed il principio di concorrenza e di libero accesso al mercato, limitando la partecipazione ad un numero ristrettissimo di aziende e precludendo la gara alle tante imprese di costruzione in possesso della qualificazione tecnico-economica necessaria alla realizzazione dell’appalto. Tale procedura di gara ristretta, adottata da RFI attraverso l’iscrizione al proprio albo, abbia di recente portato all’aggiudicazione di un appalto per oltre 53 milioni di euro sulla tratta ferroviaria Adriatica ad una sola impresa partecipante con un risibile ribasso dell’1%, preannunciando che anche per l’Arcisate-Stabio la modalità di licitazione individuata potrebbe seguire lo stesso percorso”. Il Gruppo Claudio Salini preannuncia una battaglia legale che potrebbe ulteriormente rallentare i lavori.

Pronta la risposta di RFI: “E’ stato disposto – dicono dalle ferrovie – il pagamento di quanto pattuito economicamente nell’attuazione dell’accordo: erogazione di due ulteriori anticipi sul conto finale, in corso di stesura entro i termini stabiliti per legge. La prima tranche sarà liquidata il 10 aprile 2015, con soli sette giorni di ritardo rispetto ai tempi stabiliti. La seconda e ultima tranche è prevista in pagamento il 30 aprile 2015. Il ritardo di sette giorni lavorativi in nessun modo può essere addotto quale motivo per ritenere decaduto l’atto di risoluzione”. Mentre sulla nuova gara si replica così: “La nuova gara, a procedura ristretta, è stata bandita il 9 marzo 2015, avvalendosi del proprio sistema di qualificazione riservato alle imprese per l’esecuzione di opere civili. Il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso. L’importo di gara corrisponde esattamente ai costi delle lavorazioni ancora da eseguire del progetto esecutivo. Sono state aggiunte lavorazioni non inserite nel precedente appalto. L’avviso di gara non comprende, invece, alcune lavorazioni relative agli impianti tecnologici. Sono state invitate a presentare offerta tutte le imprese iscritte in possesso dei prescritti requisiti. Le attività di cantiere potranno così riprendere a partire da luglio 2015, al termine dell’iter in corso per l’assegnazione dei lavori. La successione dei fatti e gli importi relativi all’appalto indicati nell’odierno comunicato di ICS non corrispondono alla realtà. Anzi, la rappresentazione dei fatti appare strumentale e tendenziosa, oltre che inesatta e fuorviante. In relazione alle dichiarazioni non rispondenti al vero, RFI avvierà azioni idonee per tutelare la propria immagine in ogni opportuna sede”.

Insomma, Salini preannuncia azioni legali, mentre RFI vuole tirare dritto. Il cantiere subirà ulteriori rallentamenti?

Nicola Antonello

 

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