Scudo: le strane amnesie di un intermediario di lusso
Ministri, industriali, vertici della guardia di finanza. Tutti con il conto in Svizzera. In un’ intervista allo zurighese Blick, un ex-banchiere della piazza di Lugano, conferma vecchi sospetti e svela nuovi particolari sconcertanti sugli illeciti finanziari che per decenni hanno caratterizzato la frontiera fra Italia e Svizzera. Ma anche la “vita” precedente di Giulio Tremonti è tutta un romanzo.
« Avevo un cliente lombardo, un industriale » rivela un banchiere anonimo della piazza di Lugano, « un giorno gli piombò in azienda la Guardia di Finanza. Per le Fiamme gialle è un gioco da ragazzi contestarti anche una minima sbavatura nella contabilità », dice ancora il testimone. « Il comandante, intimò al mio cliente di versare su un conto svizzero 200 milioni di lire per chiudere la pratica. Fui io a procedere al pagamento e la cosa finì lì » L’episodio, risale a10 anni fa ma secondo l’ex-banchiere, la situazione non è affatto cambiata. « Per questo probabilmente» dice ancora « l’attuale ministro delle finanze italiano, coinvolto qualche anno fa in un affare di evasione, se l’è cavata senza un graffio ».
Il banchiere, conferma inoltre come molti attuali ministri della Repubblica, alti funzionari e grandi industriali, abbiano sempre avuto un loro conto in Ticino. Non vuole fare nomi, l’ex-banchiere. Forse li tiene in serbo per tirarli fuori al momento opportuno.
Sono parecchie le storie sconcertanti che racconta l’ex-banchiere. Come quella riferita a una organizzazione dedita al contrabbando. « Si era comprata un pezzo di terreno ad Arzo, nel canton Ticino, proprio a ridosso della rete metallica. Si comprò anche il corrispettivo terreno su suolo italiano. Il passaggio della merce di contrabbando avveniva, di fatto, attraverso il giardino, una specie di zona franca».
Tremonti: un romanzo a Lugano
Ma la cronaca di queste convulse settimane è ricca di spunti interessanti. E’ sempre più insistente, ad esempio, la voce secondo la quale il ministro Tremonti -prima di entrare in politica- fosse molto attivo sulla piazza di Lugano. « Era lui a portarci i clienti migliori » ci dice un altro operatore finanziario. « Triangolava fra Lugano e Lussemburgo dove aveva un ufficio » dice ancora l’operatore.
Proprio questo signore oggi si erge a grande vendicatore : « è chiaro, nell’ ambiente bancario e fiduciario si muove a suo agio, anche perchè molti di quelli a cui oggi dà la caccia, sono stati suoi clienti e sa come stanarli ».
Moglie, ville e amanti
« Ma il ministro non si faccia troppo illusioni » dice infine l’ex-banchiere al Blick. « Non è vero che l’esodo verso l’Italia di capitali è massiccio, come dichiara l’agenzia delle entrate e la stampa italiana. Gli interessi di molti investitori in Svizzera sono troppo importanti e radicati. C’è chi ha la villa nei Grigioni, a St.Moritz, a Celerina. Case lussose piene di opere d’arte di grande valore. Mica si possono vendere tutto o portarsi la villa in Italia. E poi si sa » dice ancora l’ex-banchiere, « molti di questi grossi imprenditori amanno le donne a magari hanno un paio di amanti. Vizi che costano e che è meglio tenere ben nascosti come ben nascosto va tenuto il conto in banca per evitare che in caso di divorzio la moglie ti metta sul lastrico ».
Svizzera mafiosa
Ma per il ministro Tremonti la Svizzera e in particolar modo il Ticino è fatta di mafiosi. Ecco come, secondo il Blick, si è espresso il ministro : www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=508443&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3
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