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Ticino: sono quattro i bordelli legali

17 luglio 2012 – 14:12Nessun Commento

(cc Cascari)

Sono già 23 i bordelli chiusi in Ticino in seguito all’operazione avviata contro la prostituzione illegale. Lo hanno rivelato oggi il procuratore pubblico John Noseda e il responsabile della polizia cantonale che si occupa della prostituzione Marco Zambetti, presentando un primo bilancio dell’operazione Domino.

Su 33 postriboli operativi in Ticino, 12 sono stati chiusi, 11 hanno cessato l’attività spontaneamente, 5 devono ancora venir controllati, e 4 dispongono di regolare autorizzazione. Corollario del giro di vite sul mondo della prostituzione: da maggio 259 prostitute si sono registrate presso le autorità e possono ora esercitare legalmente. La maggioranza – il 50% – sono rumene, seguono una quarantina di donne di nazionalità italiana.

I quattro bordelli legali – Bar Oceano a Lugano-Pazzallo, Motel Castione a Castione, Lumino’s Club, Lumino,  Calipso 2, Ponte Cremenaga – approfittano naturalmente della situazione, mentre gli altri si arrangiano come possono. Alcuni si aiutano con degli albi affissi davanti all’entrata con i numero di telefono delle ragazze, altri cercano di ottenere una autorizzazione, altri si riciclano. Le ragazze che non hanno la possibilità di registrarsi – come per esempio le sudamericane – si rifugiano negli appartamenti.

Il procuratore pubblico John Noseda ha tenuto a sottolineare che l’operazione non era diretta contro la prostituzione, ma contro la prostituzione illegale e diversi reati ad essa collegati. L’accoltellamento di un uomo di origine kosovara a Bissone da parte di un rumeno poi arrestato in Germania in marzo, aveva aperto uno squarcio sulla presenza di criminali est europei che stavano mettendo radici nel mondo della prostituzione.

”La strategia era già in corso, ma è chiaro che l’episodio di Bissone in primis ci ha dato gli elementi oggettivi sul fatto che fossero presenti cittadini extraeuropei che controllavano le ragazze, che operavano la prostituzione. In più, nel corso dell’inchiesta scaturita, abbiamo potuto controllare una sequenza di contatti con il mondo della sorveglianza e della sicurezza dei locali e quindi appurare altre infrazioni che gravitavano intorno a questo mondo. Bissone ha accelerato quello che era la programmazione delle attività”, ha spiegato il tenente Zambetti intervistato da ticinonline.ch.

Su 224 persone controllate 170 donne sono state denunciate e 11 esercenti sono finiti in manette. Fra i reati emersi ci sono l’usura, il riciclaggio, l’ evasione fiscale. Il giro d’affari toccato dalle indagini è di 10 milioni di franchi. L’operazione è tutt’altro che terminata. Il procuratore Noseda ha spiegato che nei prossimi mesi verranno controllati più strettamente anche gli appartamenti, in cui si è ora rifugiata la prostituzione illegale.

Red.

 

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