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Il lavoro è un diritto: intervista alla Presidente del Governo ticinese Laura Sadis

29 febbraio 2012 – 16:27Nessun Commento

La presidente del Governo ticinese Laura Sadis (www.laurasadis.blogspot.com)

Mondo del lavoro, accordi bilaterali, occupazione. Sono tre dei temi che maggiormente stanno a cuore al Governo ticinese la cui Presidente, Laura Sadis, ne esplicita a www.Infoinsubria.com i principali contenuti, a margine di un suo accalorato intervento nell’ambito di un incontro politico promosso ieri sera a Camorino (Ticino) dal PLR.

“Il tema dell’occupazione – esordisce Laura Sadis – è senza dubbio una priorità del Governo in generale e della mia azione governativa in particolare che si sviluppa in particolare su tre livelli: lo sviluppo economico, la creazione di nuovi posti di lavoro, il miglioramento delle condizioni di contesto favorevoli all’economia; la sorveglianza del mercato del lavoro e la corretta applicazione degli accordi bilaterali; un accompagnamento ai disoccupati volto al reinserimento professionale e alla responsabilizzazione del lavoratore.”

Per la Presidente del Governo ticinese “il lavoro è diritto fondamentale per la realizzazione e l’autonomia di una persona, per la sua identità e integrazione sociale, per consentire di programmare il proprio futuro e la cui premessa indispensabile è la formazione. Naturalmente il mondo formativo deve poter interagire con il mondo economico. Va, quindi, rilevato il fabbisogno di personale qualificato, mettendo in evidenza i settori maggiormente sensibili; va monitorata l’evoluzione dell’occupazione e della disoccupazione, per analizzare i percorsi individuali di formazione; va sviluppata una visione sulla base delle tendenze che si delineano nel mondo economico.”

Ma non solo. “Per migliorare l’inserimento professionale il Consiglio di Stato intende porsi come obiettivo – a dire il vero neanche troppo lontano – di raggiungere il 95% di persone che ottengono un titolo del grado secondario II, il quale aumenta di molto la probabilità di trovare un lavoro adeguato”

Vi è poi il grande capitolo relativo agli aiuti cantonali: “certo – conferma Sadis – gli strumenti di sostegno all’economia cantonale e regionale sono fondamentali. Lo Stato dispone di strumento ordinari e di altri straordinari. Fra i primi rientrano le misure della Nuova Politica Regionale (NPR) per le quali il Governo ha già licenziato il messaggio (complessivamente 40 milioni di franchi) per il periodo 2012-2015. Indispensabile è la promozione della Piazza finanziaria: dopo lo studio concernente le prospettive della gestione patrimoniale nel nostro Cantone si è creata l’Associazione per la promozione della piazza finanziaria ticinese, un concreto esempio di partenariato tra pubblico e privato.

Laura Sadis con il presidente di Ticino turismo Marco Solari (foto ETT)

Di grande rilevanza è altresì il sostegno al turismo, importante settore dell’economia cantonale, purtroppo in difficoltà, sul quale però si sta lavorando molto. Il varo della relativa nuova legge è previsto per fine 2013.”

E per quanto concerne le aziende innovative?

“Per quelle vi è a disposizione la Legge sull’innovazione economica: si è appena stanziato il nuovo credito quadro di 32 milioni di franchi, in attesa di una revisione generale dopo una valutazione ex-post. Ma nel frattempo sono già state adottate alcune novità per rendere la legge più mirata nella scelta degli investimenti da sussidiare, anche in funzione della sostenibilità economica, dell’indotto sul territorio e dell’impiego di manodopera locale. Da non dimenticare nemmeno la piattaforma per l’innovazione economica, AGIRE, dotata di un capitale di 7 milioni di franchi.”

E`, poi, la volta dei provvedimenti straordinari concepiti per far fronte a situazioni particolari. “Dopo il Pacchetto anti-crisi del 2009 – evidenzia la Presidente – si sono recentemente preparate delle misure straordinarie e complementari a quelle federali a sostegno dell’occupazione, delle imprese e del turismo volte a contrastare i problemi causati alle nostre latitudini dall’apprezzamento del franco.”

E qui giungiamo al punto dolente, quello relativo alla corretta applicazione degli Accordi bilaterali. “Si tratta di un tema importante per il Dipartimento delle Finanze e dell’Economia di cui sono la Direttrice, e ciò non solo dal punto di vista della reciprocità con l’Italia. Tra l’altro, al fine di agevolare l’accesso al mercato italiano delle aziende ticinesi, il DFE ha elaborato una guida pratica consultabile all’indirizzo www.ti.ch/lavorareinitalia. L’accento va posto anche sull’attuazione delle misure di accompagnamento all’Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone con l’Unione europea. “

Laura Sadis e il Consigliere federale Johann Schneider-Ammann

Qui, a detta di Sadis, “si è lavorato molto. Il Cantone ha contribuito in maniera importante al progetto della Legge federale sulla revisione parziale delle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone recentemente posto in consultazione, il quale prevede un rafforzamento delle misure fiancheggiatrici a tutela dei lavoratori, grazie all’introduzione di provvedimenti in merito alla pseudo-indipendenza dei prestatori di servizi stranieri e al sanzionamento delle violazioni dei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà agevolata e delle violazioni del salario minimo determinato dai contratti normali di lavoro (CNL). È proprio quest’ultimo uno dei grandi problemi più volte segnalato e denunciato dal nostro Cantone, essendosi spesso confrontato con l’impossibilità di sanzionare adeguatamente le violazioni dei contratti normali di lavoro, i quali – vale la pena ricordarlo – non sono introdotti ad innaffiatoio, ma bensì unicamente in presenza di un accertato dumping salariale, in presenza dunque di un abuso. “

Ma Sadis tiene a puntualizzare un elemento essenziale della questione: “Tutto ciò non può però indurre a minimizzare degli aspetti dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone che, senza adeguati strumenti di controllo e di severa repressione degli abusi, possono risultare estremamente negativi per il mercato del lavoro, con fenomeni di dumping salariale e precariato sociale che indebolirebbero l’insieme del tessuto imprenditoriale e il substrato economico del Cantone e minerebbero la coesione sociale, che rimane uno dei principali fattori di stabilità e di competitività del nostro Paese. Se da un lato le indicazioni fornite dalla Segreteria di Stato dell’economia mostrano che la libera circolazione delle persone ha contribuito positivamente alla crescita economica, dall’altro lato non vi sono ancora dati sufficienti per valutare quale influsso essa stia avendo sul livello dei salari, sulla disoccupazione e sui cambiamenti della struttura stessa del mercato del lavoro e dei rapporti contrattuali.”

E veniamo al tema dell’accompagnamento dei disoccupati e alla responsabilizzazione dei lavoratori. Per Sadis “il ventaglio degli aiuti volti al sostegno e al reinserimento dei disoccupati è sicuramente ben fornito: la Legge federale sull’assicurazione disoccupazione (LADI) è accompagnata da misure cantonali definite dalla Legge sul rilancio dell’occupazione e sul sostegno ai disoccupati (L-Rilocc).”

Comprendono, nella fattispecie LADI, provvedimenti di formazione: tecnica di ricerca impiego, vari corsi, Aziende di pratica commerciale, stage; provvedimenti d’occupazione: programmi di occupazione temporanea (POT), periodi di pratica professionale (PPP), semestri di motivazione; provvedimenti speciali quali assegni per il periodo d’introduzione, assegni di formazione, sostegno all’attività indipendente, sussidi per soggiornanti settimanali. La L-Rilocc, invece, propone incentivi all’assunzione (tramite il finanziamento degli oneri sociali per i nuovi posti di lavoro), incentivi all’assunzione di giovani al primo impiego (tramite partecipazione finanziaria), bonus d’inserimento in azienda (supplementare al bonus LADI, sino al 60% del salario), incentivi all’assunzione di disoccupati problematici (lunga durata) tramite sussidi (fino al 60% del salario), incentivi per nuove attività indipendenti (consulenza aziendale durante il primo anno, finanziamento oneri sociali, presa a carico del 20% dei rischi di perdita), indennità di trasloco (fino a 5′000 CHF). E il sistema funziona se si pensa che gli Uffici regionali di collocamento (URC) si confrontano annualmente con quasi 20′000 persone, la maggior parte delle quali riesce a ritrovare un’occupazione entro un anno dalla sua iscrizione. Inoltre, precisa Sadis “nel biennio 2009 e 2010 (per i dati 2011 occorre ancora attendere) con l’incentivo alle assunzioni il Cantone ha sostenuto la creazione di 2’334 nuovi posti di lavoro, concesso 1’870 bonus di inserimento in azienda (bonus d’inserimento e incentivo all’assunzione di giovani al primo impiego), promosso l’assunzione di 367 disoccupati problematici mediante lo specifico sussidio e incentivato circa 212 nuove attività indipendenti.”

Ecco, quindi, che “al di là dei proclami, occorre piuttosto monitorare la questione. Proprio per meglio capire – e in seguito contrastare – la disoccupazione verrà realizzata un’apposita piattaforma di monitoraggio e di analisi che permetterà, oltre alla creazione di un quadro statistico completo del fenomeno, di sondare e approfondire quanto avviene prima e dopo, quindi anche la formazione (transizione scuola-lavoro) e la socialità (l’uscita più o meno definitiva dal mondo del lavoro). E se del caso intervenire con ritocchi puntuali e mirati”.

Katya Cometta

 

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