Il giardino dei ciliegi – da Anton Checov
ven 24 febbraio 2012 - dom 26 febbraio 2012
Teatro Foce
Via Foce 1 Lugano (TI)
Regia e adattamento: Maurizio Salvalalio. Con: Elisa Conte, Diego Willy Corna, Igor Horvat, Laura Rullo, Anahì Traversi, Massimo Leonardo Villucci
“Il 22 agosto il giardino e tutta la proprietà andranno all’asta! Altre soluzioni, niente, non ce n’è!”
Un monito questo che aleggia, sin dal primo atto, come una scure sulla proprietà di Liuba Andreevna Ranevskaja, ma i destinatari cui è rivolto restano sordi, presi come sono dai loro sogni impossibili e da bisogni nostalgici a cui si aggrappano come naufraghi ad una zattera. Alcuni se ne accorgono, altri restano a guardare. Lopachin, l’uomo del riscatto sociale, se n’è avveduto da tempo e sprona con generosità gli eterni bambini raffigurati da Liuba e da suo fratello Gaiev, ultimi esempi di una aristocrazia decadente, che invece nuotano nell’incanto. Varia, figlia adottiva di Liuba, volge inascoltata le sue preghiere a Dio. Ania, sua sorella minore, ipnotizzata dal loquace Trofimov, l’eterno studente ed erede del nuovo che avanza, sogna attraverso le sue parole un avvenire migliore. Su tutto e tutti si muove come un fantasma la muta figura di Firs a impersonare il tempo che scorre, la conservazione, la testimonianza di un’epoca che sta per finire. Una pedana in legno, sei sedie e pochi altri elementi avvolti in una scena chiara raccontano la storia del nostro “Giardino” attraverso i 7 personaggi principali . A dispetto del titolo non abbiamo né alberi, né foglie, né arbusti ma un chiarore diffuso che avvolge i personaggi vestiti di verde come a incarnare un giardino che va scomparendo e che, a modo loro, trascinano con sé.
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