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Senza veli su Internet. A 15 anni

15 gennaio 2014 – 10:22Nessun Commento

Immagini provocanti e foto di seminudo. Tutto messo su internet e passato di cellulare in cellulare fra gli studenti del Varesotto. La vittima di questa catena di Sant’Antonio è una studentessa varesina di quindici anni. Dopo lo stupro di gruppo, forse filmato, nei confronti di una coetanea avvenuto a Busto Arsizio (Varese) e rivelato nei giorni scorsi, un’altra adolescente subisce quello che, a tutti gli effetti, è un atto di violenza. Non fisica ma, potenzialmente, dagli effetti devastanti. Vale a dire la diffusione sul web di immagini intime, alcune delle quali a volto scoperto.

Tutto ha inizio dopo l’Epifania quando in rete vengono pubblicate alcune fotografie di una giovanissima varesina. Sono immagini scottanti: scatti e autoscatti dove la ragazza è seminuda e senza vestiti. In alcune pose il volto è riconoscibile. In altri, quelli più pesanti, no. Comunque basta poco perché la notizia si diffonda a macchia d’olio. Potrebbero essere anche dei fotomontaggi ma, dalle reazioni, non sembra proprio uno “scherzo” di cattivo gusto. Le immagini passano di cellulare in cellulare e per la ragazza inizia un incubo di vergogna e di sfottò. Anche duri. Durissimi.

Non è chiaro da dove siano partite le foto: da una ex amica? Da un conoscente? Da un ragazzo? Difficile stabilirlo. Altro punto da chiarire: in che modo le foto sono finite nelle mani di chi poi le ha pubblicate? Infine: per ora non è certo se la ragazza, in accordo con la famiglia, sporgerà denuncia. Saranno infatti soltanto le forze dell’ordine che, utilizzando i canali informatici, potranno risalire a chi ha pensato di pubblicare sulla piazza web le immagini hot della ragazzina. E se ciò, eventualmente, configuri un’ipotesi di reato. Di certo fra gli adolescenti varesini la notizia e le foto stanno girando sugli smartphone. E’ un attimo: tramite le applicazioni per le fotografie, le immagini più private possono finire in mano a tutti.

Non solo. Come spesso accade nelle città di provincia, in vicende come queste le reazioni non sono state sempre di solidarietà. Anzi: alcuni, tramite i social network Facebook e Ask, hanno addirittura peggiorato la situazione, insultando la povera ragazza oppure additandola come una di “facili costumi”. Ma, protetti dall’anonimato, i “galantuomini” di internet usano anche termini decisamente più forti, da rimanerne disgustati, così come in tutta questa vicenda. Altri, invece, si sono espressi con pensieri di vicinanza, suggerendo alla ragazza di raccontare tutto ai genitori e di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. La ragazza, intanto, scossa dalla vicenda ha tolto sia il profilo Ask che Facebook, cercando un minimo di privacy e tranquillità lontana dagli squali della rete. Non resta che augurarsi che genitori e amici le stiano vicini in un momento così complicato.

Nicola Antonello

 

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