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Scacco agli accordi fiscali

25 dicembre 2011 – 19:11Nessun Commento

foto cc Puntin 1969

Ne avevano riferito i quotidiani svizzero-francesi negli scorsi giorni e oggi lo conferma la blasonata Sonntagszeitug: gli accordi fiscali siglati dal Governo elvetico con Gran Bretagna e Germania non piacciono all’UE. E non piacciono al punto da indurre l’Unione Europea a fare pressioni affinchè la Svizzera riveda questi stessi accordi.

Il Consiglio federale ha affrontato questo nuovo capitolo dei rapporti tra Svizzera ed EU in occasione della sua seduta del 16 dicembre, come ha confermato il portavoce del Governo al domenicale zurighese.

I due accordi firmati dalla Ministra delle Finanze Evelyne Widmer-Schlumpf con i governi di Gran Bretagna e Germania prevede un’imposta liberatoria sugli interessi dei capitali depositati in Svizzera da cittadini delle due nazioni.

Sin da subito la Francia si era detta contraria a tali accordi, rifiutando, per altro, di entrare nel merito di un’analoga misura per il proprio Paese e non incontrando, a questo proposito, le autorità elvetiche. Pure l’Italia, per voce del primo Ministro Mario Monti, si era detta scettica su un simile accordo tra Italia e Svizzera. Negli scorsi giorni una certa apertura italiana pareva, comunque, essere stata ritrovata, ma non vi sono, per ora, trattative in merito.

Di fatto, sin da subito, l’UE reclama unanimemente immediati progressi nel dialogo con la Svizzera relativo, in particolare, anche alla fiscalità delle imprese. La decisione è dello scorso 19 dicembre e fa seguito ad una rigida posizione, in merito, da parte dell’Italia.

Diversa, invece, è la posizione degli Stati Uniti. In un’intervista apparsa oggi sulla NZZ am Sonntag, l’ambasciatore USA a Berna dichiara di ritenere possibile il raggiungimento di un accordo entro la prossima primavera. La soluzione dovrà, negli auspici statunitensi, comprendere una compensazione dei capitali sottratti al fisco americano. L’ambasciatore Donald Beyer, tiene, però, a precisare che la strategia americana prevede la sanzione non delle banche elvetiche ma dei cittadini statunitensi che hanno evaso il fisco. Gli USA avevano recentemente minacciato di denunciare le banche elvetiche che avevano rifiutato di trasmettere informazioni sui conti bancari di cittadini americani sospettati di aver frodato il fisco. Gli sitituti coinvolti sarebbero, secondo NZZ am Sonntag, Credit Suisse, Julius Baer, Banca Wegelin e le banche cantonali di Zurigo e Basilea.

KC

 

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