Scudo fiscale: comunità montane preoccupate
Le tensioni tra Roma e Berna sullo scudo fiscale rischiano di provocare pesanti ricadute sui comuni montani di confine. Lo denuncia l’unione delle comunità montane italiane (Uncem) secondo la quale una revisione al ribasso dei ristorni dei frontalieri, come micacciato dalla Svizzera, peserebbe enormemente sulle finanze delle zone periferiche di confine.
I frontalieri rischiano di diventare il capro espiatorio dello scudo. La conferma di questi timori viene dall’Uncem, l’unione delle comunità montane italiane, che oggi ha lanciato l’allarme. Secondo Uncem il mancato trasferimento (o il possibile ridimensionamento) di queste somme, metterebbe a rischio servizi fondamentali per la comunità quali quelli relativi a scuole, mense e assistenza sociale. I ristorni sulla remunerazione dei circa 45 mila frontalieri – che vengono attribuiti dalla Confederazione elvetica all’ Italia a titolo di compensazione finanziaria sulla base dell’accordo bilaterale italo-svizzero del 1974 e che ammontano a poco meno di 36 milioni di euro per l’anno 2008 – sono distribuiti ai Comuni per il tramite delle province e delle Comunità montane delle regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano”.
“Non possiamo permettere – dice il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi – che le tensioni tra Italia e Svizzera, scoppiate a seguito dello scudo, determinino conseguenze sul territorio mettendo a rischio servizi fondamentali. Abbiamo perciò chiesto al Governo di garantire la necessaria copertura di tali trasferimenti agli enti locali coinvolti, indipendentemente dalle vicende legate agli esiti delle relazioni tra i due paesi”.
L’iniziativa Uncem si è sostanziata in una richiesta ufficiale al premier Silvio Berlusconi e ai ministri Tremonti, Fitto e Frattini. “Non escludiamo – commenta Borghi- un passo ufficiale in Conferenza Unificata qualora perduri questo rischio”.Insomma, i frontalieri sono quelli che stanno rischiando più di tutti: da una parte i loro comuni di residenza potrebbero perdere molti soldi se gli accordi italo-svizzero sui ristorni dovessero essere rivisti al ribasso. Dall’altra, rischiano di essere considerati come degli evasori fiscali. Lo scudo di Tremonti, a meno di smentite, costringe li costringe infatti a dichiarare il loro conto stipendio, che sono costretti ad avere in Svizzera e anche la loro cassa pensione.
Articoli correlati:
- Scudo fiscale: effetti limitati grazie a rimpatrio giuridico
- Italia: scudo fiscale fino ad aprile
- Scudo fiscale: batosta per il Ticino ma non solo
- Scudo fiscale: rientrati oltre 100 mld di Euro
- Scudo fiscale: frontalieri salvi
- Scudo fiscale: Bignasca chiede aiuto a Bossi
- Scudo: ritorsioni contro l’Italia
- Scudo fiscale: Ticino in fibrillazione
- Scudo fiscale:Ticino in fibrillazione
- Scudo fiscale: atteso ok da Bruxelles