Le spie di Tremonti
Sconfinamenti, agenti infiltrati, pedinamenti. Se finora si era trattato di pure speculazioni, ora si fa sempre più verosimile l’ipotesi che effettivamente la Guardia di finanza e gli ispettori dell’ Agenzia delle entrate, abbiano mandato proprie spie oltre frontiera. Chiasso ha deciso di fare intervenire la Polizia e le guardie di confine e chiede alla popolazione di collaborare denunciando persone sospette.
Una cosa simile non si era mai vista. Probabilmente solo durante il fascismo la polizia di Mussolini varcava in incognito le frontiere svizzere per stanare e possibilmente riportare in Italia i resistenti. Secondo alcuni storici, allora la base operativa era Campione d’ Italia. Dall’ enclave, di notte, con delle imbarcazioni, la polizia segreta, approdava sulle coste svizzere del Ceresio a caccia di antifascisti.
Episodi che sembravano superati. Eppure, leggendo l’intervista rilasciata dal governo ticinese Gabriele Gendotti, ieri, e la decisione del Municipio di Chiasso si istituire controlli di polizia per verificare la presenza di agenti infiltrati, non fa che confermare che effettivamente la Guardia di Finanza sta violando le leggi e gli accordi internazionali. Ora non si tratta più di stanare gli antifascisti ma i presunti evasori.
Ritorsioni
A fare la voce grossa, oggi, anche il senatore ticinese Filippo Lombardi. Lombardi ha proposto la sospensione dei negoziati sulla doppia imposizione fintanto che i rapporti fra Italia e Svizzera non saranno chiariti. Il senatore ha così voluto reagire a quella che è stata definita, dal governo svizzero, una vera e propria razzia. Lombardi, si riferisce alle perquisizioni che la Guardia di Finanza ha effettuato, martedì scorso, in 76 filiali di banche elvetiche su suolo italiano. Un’operazione, che secondo la Neue Zuercher Zeitung non ha peraltro portato a nessun risultato.
Lombardi – che è pure presidente della delegazione che cura le relazioni con il parlamento italiano – ha aggiunto che non bisogna sottovalutare la posizione del ministro delle finanze italiano Giulio Tremonti: “con questa campagna contro la Svizzera, Tremonti vuole profilarsi anche nei confronti del premier italiano Silvio Berlusconi”.
Tremonti: l’evasore
Il consigliere agli Stati democristiano ha affermato che “occorre prendere molto sul serio questo attacco, poiché Tremonti è forse l’unico ministro delle finanze al mondo che nella sua precedente professione quale giurista finanziario ha lui stesso trasferito importanti somme sui conti svizzeri. Conosce quindi perfettamente la materia”, ha concluso Lombardi.
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La Svizzera e il governo di Berna dovrebbero prendere la questione più sul serio, anche se mi sembra ovvio che non sanno che fare dato che Berna sembra aver perso il controllo della situazione.