Quando a Chiasso fu evitato un bagno di sangue
Grazie al’iniziativa e all’abilità diplomatica del comandante del reggimento di fanteria 32 Mario Martinoni, sessantacinque anni fa a Chiasso fu evitato uno scontro fra truppe tedesche allo sbando e partigiani, che avrebbe potuto coinvolgere anche il territorio svizzero. L’episodio viene commemorato oggi nella città di confine dal capo del governo ticinese Luigi Pedrazzini, alla presenza di Moreno Colombo, sindaco di Chiasso, e Stefano Bruni, sindaco di Como.
Il 27 aprile 1945 una colonna di militari tedeschi appartenenti alle diverse armi arriva in dogana. Le truppe svizzere poste a difesa della frontiera hanno il preciso ordine di non lasciare entrare nessun militare. I diversi colloqui che intercorrono fra ufficiali del nostro esercito e quelli germanici sono pieni di tensione. Il nervosismo traspare dai volti delle persone. I tedeschi in armi non vogliono arrendersi ai partigiani e desiderano entrare in Svizzera, con la forza se necessario. Nel frattempo si ha notizia che all’hotel Metropol di Como si è installato il Comando alleato.
Il colonnello Mario Martinoni, comandante del reggimento di fanteria 32, decide di prendere personalmente contatto con il Comando alleato a Como e risolvere la questione. Predisponendo una vettura che porti ben in vista la nostra bandiera e una bandiera bianca; il colonnello Martinoni prende posto nell’autovettura insieme l’avv. Franco Brenni, console svizzero a Milano. A Como il col Martinoni si incontra con il maggiore Joseph McDivitt della V armata americana, stabilendo le modalità di resa delle truppe tedesche che sono ferme alla frontiera svizzera. I sorrisi sui visi del colonnello e del maggiore sono un evidente dimostrazione dell’intesa raggiunta.
Il maggiore McDivitt si reca con alcune jeep fino alla dogana dove, dopo breve discussione con gli ufficiali tedeschi, questi depongono le armi alle truppe americane cessando di fatto di essere una minaccia. In occasione della commemorazione, il colonnello è tornato a Chiasso.
Per ricostruire quanto vissuto dalla cittadina di Chiasso durante la seconda guerra mondiale, nello Spazio Officina è ststo allestito un percorso didattico composto da immagini, documenti e testimonianze, in parte inedite. La mostra rimarrà aperta fino al 2 maggio.
Red./Gruppo di lavoro “I fatti di Chiasso”
Link sito I fatti di Chiasso
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