Mario Draghi inonda l’Europa di euro
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea
Il programma per rilanciare l’economia europea della Banca centrale europea prevede l’acquisto di titoli di Stato per 60 miliardi di euro al mese fino al 2016. La misura annunciata poco fa dal presidente della Bce, Mario Draghi, in vista della quale la Banca nazionale svizzera aveva abbandonato la difesa della soglia minima del cambio fra euro e franco svizzero, si rivela più massiccia del previsto.
La somma di euro messi in circolazione potrebbe superare i mille miliardi. In seguito all’annuncio il franco si è leggermente indebolito, scendendo sotto la parità. Ma il cambio 1 a 1 sembra aver retto il colpo. In questo senso il terremoto causato dall’abbandono della soglia di Fr. 1,20 per un euro da parte della Banca nazionale svizzera aveva preparato il terreno, e portato i mercati a scontare in anticipo le conseguenze del “quantitative easing” della Bce.
Alla luce dell’annuncio di oggi, è facile immaginare le difficoltà in cui si sarebbe trovato l’istituto di emissione svizzero se avesse dovuto far fronte a questo tzunami di euro. Oggi si è saputo che in queste prime settimane dell’anno gli interventi giornalieri della Banca centrale svizzera ammontavano a cifre miliardarie, e che entro la fine del mese la Svizzera avrebbe dovuto acquistare almeno 100 miliardi di euro.
La situazione creatasi ha provocato un nuovo cedimento delle quotazioni della borsa svizzera. L’offensiva europea per rilanciare l’economia, che in questa fase provoca un forte ribasso dei prodotti provenienti dall’eurozona rispetto a quelli importati, preoccupa molto l’industria d’esportazione svizzera, e si riflette sulle quotazioni delle azioni svizzere. Le borze europee, prima fra tutte quella tedesca, hanno invece accolto con ampi rialzi l’annuncio di questa massiccia iniezione di liquidità.
Red.
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Tutta questa liquidità andrà alle varie banche e non agli Stati. Se poi le banche non trasmetteranno questa liquidità a famiglie e PMI, non cambierà niente.