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Salario in euro? Si può fare, ma non conviene

9 febbraio 2011 – 15:43Un Commento

Ora l’euro si è un po’ ripreso, ma rispetto ad un anno fa ha comunque perso un buon 10%. Ciò significa che chi viene pagato in franchi, quando cambia la paga in euro si ritrova in tasca il 10% di euro in più.

I datori di lavoro svizzeri che hanno alle proprie dipendenze dei frontalieri potrebbero quindi essere tentati di pagare il salario in euro, per approfittare anche loro del cambio favorevole. Qua e là sono stati segnalati dei casi in cui ciò si sarebbe verificato, ma non è mai stato possibile trovare delle conferme. Ma sarebbe lecito, per un imprenditore svizzero, pagare il salario in euro?

Secondo la legge sembra di sì. Il Codice delle obbligazioni svizzero (art. 323) statuisce che il salario deve venir pagato nella moneta legale, “laddove non sia diversamente convenuto”. È quindi pensabile proporre un contratto di lavoro che preveda il pagamento in euro, con il quale però il dipendente deve dichiararsi d’accordo apponendo al contratto la propria firma.

Un tale contratto non solleverebbe però il datore di lavoro dall’obbligo di evitare il dumping salariale. Il salario deve rispettare i salari minimi stabiliti dalla legge o quelli fissati dai contratti collettivi di lavoro. Nel caso di perdita di valore dell’euro, il salario andrebbe quindi adeguato al rialzo.

Per i datori di lavoro ci potrebbe essere al massimo un margine di manovra là dove non c’è un salario minimo obbligatorio. Ma anche in questo caso, se il corrispettivo in franchi del salario in euro dovesse scendere al di sotto del livello antecedente l’entrata in vigore dei bilaterali, si rischia l’intervento dell’autorità di sorveglianza.

Un’altro sotterfugio per approfittare della situazione sul mercato dei cambi potrebbe essere quello di fare pressione sul dipendente affinché accetti che il salario in franchi venga cambiato in euro dallo stesso datore di lavoro, naturalmente ad un cambio sfavorevole. In questo caso tocca al dipendente declinare una offerta che non è assolutamente tenuto ad accettare.

Red.

 

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Un Commento »

  • anonimo scrive:

    certo e se sai che dicendo di no il lavoro lo perdi? Accetti il cambio di 1.50 che ti è stato imposto.

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