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Accordo fiscale: la zona di frontiera rimane in vigore, ma i frontalieri verranno tassati anche in Italia

22 gennaio 2015 – 18:272 Commenti

Si delineano con sempre maggiore chiarezza i termini dell’accordo in preparazione fra Italia e Svizzera sulla tassazione dei frontalieri. La zona di frontiera, definita dall’accordo del 1974 attualmente in via di revisione, viene confermata. Il reddito dei frontalieri fiscali – quelli cioè che risiedono nella fascia di confine – verrà tassato in modo diverso dai pendolari residenti più lontano. Verrà però abolita la dispensa dalla dichiarazione dei redditi in Italia.

È ormai chiaro che nelle trattative fiscali fra Italia e Svizzera è stato abbandonata l’ambizione di trovare un accordo contemporaneamente su tutti i temi in discussione. La priorità è stata data all’adozione dello standard OCSE per lo scambio di informazioni fiscali su domanda. Questo accordo, che verrà sottoscritto entro l’inizio di marzo, permetterà aiclienti italiani delle istituzioni finanziarie svizzere di approfittare della “volontary disclosure” decisa da Roma per regolarizzare la propria posizione fiscale, e lo stralcio della Svizzera dalla black list italiana.

Un risultato importante, per la piazza finanziaria ticinese, è il riconoscimento, da parte italiana, che gli istituti finanziari e i loro collaboratori non sono responsabili dei reati fiscali commessi dai loro clienti. I consulenti patrimoniali ticinesi potranno quindi continuare ad andare in vacanza in Italia senza rischiare l’arresto.

Diversi altri punti verranno precisati nei prossimi mesi, sulla base del Protocollo di modifica della Convezione sulla doppia imposizione e della “road map” su cui ci si è accordato. Anche per quel che riguarda la tassazione dei frontalieri ci sono ancora diversi punti da chiarire. Dalle informazioni pubblicate, e da quanto ci è stato precisato dal portavoce del Dipartimento federale delle finanze Mario Tuor, si può comunque già anticipare che la zona di frontiera di 20 km per i frontalieri che lavorano in Ticino, nei Grigioni e in Vallese verrà mantenuta. Viene però a cadere, per i residenti in questa zona, l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi in Italia.

Il reddito dei frontalieri “fiscali” verrà tassato sia in Svizzera che in Italia. La quota spettante alla Svizzera ammonterà al massimo al 70% del totale dell’imposta normalmente prelevabile alla fonte. Questa quota spetterà alla Svizzera nella sua interezza: vengono quindi aboliti i ristorni. Il reddito realizzato in Svizzera dai frontalieri verrà tassato anche in Italia, si suppone nella misura necessaria a compensare i ristorni che non verranno più versati all’Italia. Per frontalieri che abitano fuori dalla zona di 20 km non cambierà nulla: dovranno dichiarare il reddito all’Agenzia delle entrate, con il beneficio della franchigia di 7500 euro, e la possibilità di detrarre dall’imposta lorda l’imposta alla fonte prelevata dalla Svizzera.

Non è ancora chiaro come si procederà, da parte italiana, alla tassazione dei frontalieri fiscali, quali saranno le aliquote, e come si procederà al versamento degli introiti ai Comuni italiani di frontiera che attualmente beneficiano dei ristorni.

MA

 

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2 Commenti »

  • roberto scrive:

    Visto che di fatto i frontalieri pagheranno le tasse in italia , dovrà avere diritto ad agevolazioni fiscali fino ad oggi negati in toto .
    altrimenti se cosi non fosse il nuovo accordo salterebbe in quanto non conforme con le norme giuridiche .

  • Mario scrive:

    Le detrazioni/deduzioni fiscali dall’IRPEF dovuta sono oggetto di revisione ogni anno. Quindi anche i frontalieri dovranno da tenersi aggiornati su quali spese potranno o meno detrarre/dedurre.

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