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Mendrisio-Varese inaugurata a metà. Svizzera ok. Italia, nuova data: 2017

26 novembre 2014 – 17:06Nessun Commento

In Italia, fra Arcisate e Gaggiolo si è su un binario morto. Sul tratto svizzero, invece, poche ore fa ha viaggiato il primo treno. Doveva essere pronto entro la fine del 2014. E i tempi sono stati rispettati. Mentre a pochi chilometri il cantiere è in un tunnel senza fine da tre anni, in Canton Ticino è tutto pronto per aprire al trasporto passeggeri il 14 dicembre. Puntali, è il caso di dire, come orologi svizzeri.

E’ stata inaugurata oggi (26 novembre) la linea FMV Mendrisio-Stabio al confine col Varesotto. FMV è l’acronimo di Ferrovia Mendrisio Varese ma, per ora, ci si dovrà accontentare di questo primo tratto. Almeno fino a quando, anche in Italia non si compia il proprio dovere. Ora il capolinea è nei pressi dello stabilimento Rapelli, in via Cantonaccio a circa due chilometri dal confine di Gaggiolo. Da qui si potranno prendere i treni per Mendrisio, Lugano ma anche Como e Milano (con arrivo alla stazione Centrale) e il Nord Europa. Quelli di oggi sono i primi chilometri di binario (per la precisione 6,5 km) inaugurati in Canton Ticino dai tempi dei treni a vapore. Un momento epocale. Eppure più che di quello che si è compiuto in Ticino si è parlato di ciò che non è stato fatto in Italia. Quasi tutte le autorità chiamate a parlare hanno sottolineato la presenza di una “ferrovia a metà”. E non sono mancati i sorrisini e le risatine, seppur contenute, nei confronti dell’Italia. Della solita Italia dei ritardi, delle promesse non mantenute, degli intoppi burocratici. “Dieci anni fa – ha detto Claudio Zali, il ministro dei trasporti ticinese – sapevamo esattamente che il 14 dicembre 2014 sarebbe partito il primo treno da Stabio. Così è stato. Purtroppo abbiamo soltanto mezza tratta. Speriamo almeno che una parte di frontalieri utilizzino il treno da Stabio e, in tal senso, ultimeremo a breve un altro parcheggio di 150 posti in stazione. Il rammarico e la frustrazione nei confronti dell’Italia è grande. Ci era stato promesso un ritardo piccolo, mentre ora abbiamo una data indefinita sul termine dei lavori”.

In realtà una nuova data per il compimento dei lavori c’è: secondo semestre 2017. E’ quella riferita da Francesco Bocchimuzzo, il rappresentante inviato da Rete ferroviaria italiana: “Dateci sei mesi – ha affermato l’ingegnere delle ferrovie tricolori – per rifare la gara d’appalto e ricominciare a lavorare, poi in due anni completeremo i lavori. “Come garanzie – ha aggiunto il tecnico ferroviario – diamo i lavori sul Gottardo o sul Sempione. Sono sempre in collaborazione con la Svizzera e qui stiamo andando avanti molto bene. Ora non ci sono più incertezze: si svolgerà una nuova gara e il cantiere riprenderà a pieno regime”. Per ora il risultato è sotto gli occhi di tutti. Si è fermi.

Prendono il via, invece, i collegamenti con Albate, come sottolineato anche da Anna Barbara Remund, direttrice del Traffico regionale FFS e presidente del CdA TILO, Roberto Tulipani, responsabile Traffico regionale FFS Ticino e CEO TILO e Gianluca Fontana, capoprogetto FFS FMV. Gli svizzeri si augurano che ciò accada anche con Varese, perché il treno da Gaggiolo è stato pensato anche per trasferire sulla rotaia i frontalieri che stanno intasando le strade ticinesi. E così almeno fino a quando non saranno completati i lavori nel Varesotto, negli orari di punta (ogni sessanta minuti), partiranno convogli per Mendrisio, Chiasso e Lugano, interconnessi con la rete autobus ticinese. E in Italia? La matematica dice questo: inizio lavori luglio 2009. Il cantiere è arrivato al 40-45% di avanzamento. Ora la nuova gara d’appalto “promette” di riaprire i lavori nel secondo semestre 2015 per chiuderli due anni dopo. Ma se si va avanti a con la media tenuta finora il primo treno transiterà nel 2021, sette anni dopo la Svizzera. Anche se verrà rispettata l’ennesima scadenza data oggi (2017), per descrivere la situazione c’è soltanto una parola: vergogna.

Nicola Antonello

 

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