Svizzera: Iva anche sulle forniture degli artigiani italiani
Il Parlamento svizzero ha approvato all’unanimità una mozione del consigliere nazionale Ignazio Cassis, che chiede al governo di sottoporre all’imposta sul valore aggiunto anche le prestazioni di imprese straniere in Svizzera per un valore fino a Fr. 10′000.-, attualmente esenti.
La mozione vuole in questo eliminare il vantaggio competitivo degli artigiani stranieri rispetto a quelli locali, obbligate a far pagare al cliente l’Iva svizzera, che ammonta al’8% del prezzo di vendita. Il governo si era espresso negativamente sulla proposta, in quanto i costi generati dalla procedura per incassare l’imposta sarebbero stati superiori al gettito incassato.
Ma questo argomento non è stato accettato dal consigliere nazionale ticinese, che propone un cambiamento di sistema per rendere più efficaci i controlli. Se la proposta verrà accettata anche dal consiglio degli Stati, il governo dovrà quindi adeguare il sistema.
D’accordo con diverse associazioni del mondo economico, Ignazio Cassis propone di chiedere ai “padroncini” stranieri che effettuano delle forniture o dei lavori in Svizzera, di notificare il nome del cliente e l’ammontare della fattura al momento della notifica online del lavoro da effettuare in Svizzera. In questo modo il fisco potrà fatturare l’imposta al cliente svizzero.
Red.
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