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La sospensione del versamento dell’indennità di disoccupazione ai frontalieri disoccupati è inspiegabile anche per le autorità svizzere. Da noi interpellato, il Segretariato di stato per l’economia (SECO), l’organo responsabile per la politica economica della Confederazione, ha manifestato la propria sorpresa per il fatto che le informazioni fornite alle autorità locali creino una tale confusione.

L’entrata in vigore dei nuovi regolamenti comunitari, in seguito ai quali è stata sospesa l’erogazione della disoccupazione ai frontalieri, non dovrebbe cambiare nulla per il singolo frontaliere. L’unica novità è il rimborso, da parte in questo caso della Svizzera all’Italia, dei primi tre mesi di indennità, facendo capo ai contributi per la disoccupazione prelevati dal salario dei frontalieri.

„Per gli assicurati, – si legge nella risposta della SECO alle nostre domande – l’unico cambiamento concreto consiste nel fatto che, nel caso si rechino in un altro Paese contraente ed esportino le proprie prestazioni di disoccupazione, essi continuano ad essere indennizzati dall’autorità competente del Paese in cui si sono iscritti originariamente in disoccupazione. Per quanto concerne i frontalieri, essi continuano come prima ad essere indennizzati dallo Stato in cui risiedono, ma lo Stato in cui hanno lavorato per ultimo rimborsa allo Stato di residenza i primi tre mesi di indennità.“

Al di là della complessità dei regolamenti comunitari, tutto sembra essere piuttosto chiaro. „Considerato che il Regolamento UE 883/2004 è applicato in tutta l’Unione europea dal 1° maggio 2010 – conclude la SECO – sorprende che le informazioni fornite alle competenti autorità locali creino una tale confusione. Nondimeno, trattasi un problema che rileva della competenza esclusiva dello Stato italiano ed esclude di conseguenza un qualsiasi intervento da parte della Svizzera.“

MA

 

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