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Fondi disoccupazione dei frontalieri: la Svizzera non ha voce in capitolo

7 novembre 2013 – 16:09Nessun Commento

La Svizzera non  è al corrente di un eventuale uso improprio dei contributi di disoccupazione prelevati ai lavoratori frontalieri e riversati all’Italia, ma se anche questi soldi venissero usati per tutt’altro scopo ben poco la Confederazione potrebbe fare. E` quanto afferma oggi il Governo rispondendo ad un atto parlamentare del leghista Lorenzo Quadri che chiedeva cosa l’Italia stesse facendo con i soldi riversati.

I contributi di disoccupazione prelevati in Svizzera ai lavoratori frontalieri italiani sono regolarmente versati all’Italia, ma cosa la repubblica ne faccia, ne stia facendo o ne farà non è “controllabile” dalla Confederazione. In pratica risponde così oggi il Governo elvetico ad un atto parlamentare del leghista ticinese Lorenzo Quadri al quale risulterebbe che i soldi invece che essere riversati ai disoccupati frontalieri servirebbero invece a pagare rendite di invalidità.

“Fino al 31 maggio 2009- afferma il Governo nella risposta a Lorenzo Quadri- la retrocessione dei contributi relativi all’assicurazione contro la disoccupazione si basava sull’Accordo tra la Svizzera e l’Italia sulla compensazione finanziaria in materia d’assicurazione-disoccupazione dei frontalieri del 12 dicembre 1978 e la relativa legge italiana 147/97 “Norme in materia di trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.  Da inizio aprile 2012, Berna applica invece le regole europee che prevedono il rimborso allo Stato di residenza, competente per l’indennizzo dei frontalieri disoccupati, delle indennità versate durante i primi tre/cinque mesi di disoccupazione.”  Il problema, nei fatti, sorge perchè  “l’Italia ha abrogato il regime speciale di disoccupazione per i frontalieri italiani, in quanto di per sé contrario all’ordinamento europeo che vieta i trattamenti discriminatori tra cittadini UE”. Conseguentemente,  “il conto sul quale erano depositate le somme retrocesse non serve più per corrispondere indennità di disoccupazione ai frontalieri italiani che hanno perso il lavoro in Svizzera. La Legge 147/97 non è però finora stata abrogata e non ci è noto che il suddetto conto sia ora usato ad altri scopi”.

Eppure, se anche l’Italia usasse “impropriamente” i soldi della disoccupazione la Confederazione potrebbe fare ben poco, “considerato che, da un lato, l’Accordo tra la Svizzera e l’Italia non prevede alcun diritto di co-decisione da parte della Svizzera relativamente all’impiego dei fondi retrocessi all’Italia e che, dall’altro lato, la questione della disoccupazione dei frontalieri rileva dell’esclusiva competenza dello Stato in cui essi risiedono, non spetta alla Svizzera prendere posizione in merito”.

Red.

 

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