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È tempo di mutamenti per i 40 postriboli attivi in Ticino. Se da una parte la possibilità di aprire un bordello è ora garantita dalla legge, dall’altra le autorità chiedono che i gestori dei locali a luci rosse autorizzati rispettino le regole. Prima fra tutte l’obbligo per le prostitute di registrarsi presso la polizia, e poi, naturalmente, quella di pagare le tasse.

Spesso, complici i gestori dei locali, le norme non vengono rispettate, come risulta dai numerosi controlli effettuati dalla polizia in queste settimane. Una situazione ritenuta insoddisfacente anche da Ulisse Albertalli, proprietario del bar Oceano di Lugano-Pazzallo, il più grande postribolo ticinese. Albertalli non ha lesinato spese per mettersi in regola, trasformando l’immobile del bar Oceano in una residenza dotata di tutti i comfort: servizio alberghiero completo, servizio di sicurezza 24 ore su 24, personale addestrato a prestare i primi soccorsi, un intero piano accessibile con sedia a rotelle. Prossimamente dovrebbe arrivare anche il defibrillatore.

Albertalli ci spiega che le ragazze che affittano una stanza all’Oceano – al prezzo di 150−200 €  per notte – vengono accompagnate in polizia dai suoi collaboratori a chiedere il permesso, e aiutate a compilare i formulari per pagare le tasse richieste per esercitare la loro professione, circa 20 Fr. (15 €) al giorno.

Le stanze sono sempre occupate, alcune anche a lungo termine. Capita che le ragazze tornino a casa anche per lunghi periodi, continuando però ad affittare la camera per paura di non trovare posto. La maggioranza viene dai paesi dell’Est, come Ungheria, Romania, Ucraina, ma ci sono anche molte ragazze italiane e svizzere. Al bar Oceano sfilano fino a 500 clienti al giorno, in maggioranza italiani. Non c’è l’obbligo di bere, ma si deve pagare una bibita. Le trattative con le ragazze sono condotte direttamente. Per le loro prestazioni le ragazze chiedono fra i 100 e i 200 €.

Il proprietario non vuol sentire parlare di sfruttamento della prostituzione. “Io affitto le stanze alle ragazze, e gestisco il bar. Cosa succede fuori non lo posso sapere,”. Il servizio di sicurezza e le telecamere di sorveglianza collocate ovunque assicurano un massimo di sicurezza. Albertalli stesso dorme di giorno per alzarsi alle 2 di mattina a sorvegliare gli avvenimenti: sono le ore più delicate, quando i clienti sono stanchi, spesso ubriachi, e qualcuno è ancora tormentato da qualche fantasma di cui non è riuscito a liberarsi.

Ora Albertalli si attende che le regole vengano fatte rispettare anche agli altri bordelli. Ha speso un bel po’ di soldi per ristrutturare l’Oceano, e non vorrebbe esser l’unico ad averlo fatto. Effettivamente in queste settimane si direbbe che i controlli siano aumentati. D’altra parte le autorità cantonali ticinesi hanno tutto l’interesse a tenere sotto controllo un settore economico che genera annualmente una cifra d’affari valutata ad almeno 150 milioni di franchi. Se tutti rispettassero la legge potrebbe essere anche una importante fonte di entrata per il Cantone: sommando le tasse pagate dalle prostitute a quelle dei esercizi pubblici dove esercitano la loro professione, al fisco dovrebbero arrivare una cifra che si aggira attorno ai 20 milioni di franchi.

Michele Andreoli

 

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