Ticino: salari minimi contro il dumping

Centro fitness (foto cc SFO CP)

In quattro settori, in seguito a episodi di dumping salariale, la commissione che sorveglia le conseguenze della libera circolazione delle persone, propone di introdurre salari minimi vincolanti: si tratta dei centri fitness, e dei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e di computer e prodotti di elettronica e ottica.

Per quanto riguarda i centri fitness, non essendoci state opposizioni, la commissione ha proposto l’adozione da parte del Consiglio di Stato del contratto normale di lavoro così come pubblicato sul Foglio ufficiale.

I rappresentati del padronato si sono invece espressi contro l’introduzione dei salari minimi nei settori del comparto industriale, preferendo a questa misura un intervento mirato per correggere gli abusi attraverso la ricerca di un dialogo diretto con le imprese.

Le riserve sono state giustificate con considerazioni di natura economico-politica. È stato per esempio fatto notare che il settore industriale, in generale, è fortemente esposto alla concorrenza internazionale, e sta attraversando un periodo di crisi innescata dal franco svizzero forte rispetto in particolare all’euro e al dollaro americano e conseguentemente subisce una forte riduzione della competitività e dei margini di guadagno.

In seno alla Commissione, in cui sono rappresentati, oltre al padronato, anche il governo cantonale e i sindacati, è però stato fatto notare che nell’ambito delle inchieste sul mercato del lavoro, in presenza di una chiara situazione di dumping salariale, non si procede in genere alla ricerca di una intesa diretta. Tale procedura è riservata alle situazioni in cui non vi è la presenza di un dumping settoriale, ma vi sono alcune singole aziende che presentano situazioni problematiche.

Dopo attenta valutazione delle diverse posizioni espresse dalle parti sociali, la commissione ha deciso di sospendere l’adozione del contratto normale di lavoro per il settore farmaceutico per procedere ad un approfondimento dei controlli, considerato che il dumping settoriale riscontrato dipende da una singola azienda

Si propone invece al governo l’adozione dei salari minimi nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e di prodotti di elettronica e ottica.

Per quanto attiene al settore della vendita al dettaglio, dove l’inchiesta riguardava i negozi con meno di 10 dipendenti, le osservazioni presentate da Federcommercio sono state discusse nell’ambito di un incontro tra alcuni rappresentanti della commissione e l’associazione medesima. Dopo ampia discussione è stato deciso di proporre al consiglio di Stato l’adozione del contratto normale di lavoro, ma per la durata di un anno.

Red./Comunicato