I frontalieri che abitano fuori dalla fascia dei 20 km e il fisco

I frontalieri che abitano fuori dalla fascia dei 20 km dalla frontiera svizzera devono dichiarare il reddito realizzato in Svizzera al fisco italiano?

I pendolari che lavorano in Svizzera e che abitano in Italia al di fuori della fascia dei 20 km, pur essendo considerati dal diritto svizzero frontalieri con permesso G, dal fisco italiano non vengono considerati frontalieri, in quanto non sono stati integrati nell’accordo sulla doppia imposizione del 1974. Per cui, anche se sottoposti in Svizzera all’imposta alla fonte, in Italia sono tenuti a dichiarare il reddito conseguito in Svizzera. I frontalieri fuori zona devono quindi dichiarare (con il modello Reddito PF) il reddito conseguito in Svizzera che eccede una franchigia di € 7500 per i redditi realizzati dal 2015. L’imposta alla fonte pagata in Svizzera potrà poi venir detratta da quanto si deve al fisco italiano.

Riassumiamo qui di seguito le modalità del calcolo che va fatto per stabilire a quanto ammonti l’imposizione fiscale di un frontaliere che non sia residente nella zona di confine. Un esempio dettagliato lo si trova nell’articolo Quante tasse paga un frontaliero fuori zona? (clicca).

Dal salario svizzero defalcato dei contributi pensionistici (AVS/AI, previdenza professionale) convertito in € con il tasso di conversione pubblicato dall’Agenzia delle entrate, si deducono € 7500 di franchigia per i redditi realizzati dal 2015. Sul risultato va applicata l’aliquota IRPEF corrispondente. A questa imposizione vengono applicate le detrazioni del caso, fra cui l’imposta alla fonte svizzera (convertita in €). Il calcolatore dell’imposta alla fonte svizzera si trova sul sito dell’autorità fiscale cantonale. La differenza è quanto si deve al fisco italiano. Per la dichiarazione è consigliabile rivolgersi ad un commercialista o ad un Caf della vostra regione.

In merito alla tassazione dei frontalieri abitanti fuori dalla fascia dei 20 km si veda anche questa interessante presa di posizione dell’Agenzia delle entrate.

(per una valutazione dettagliata consigliamo lo studio Andrea Bottoni, Viggiù (clicca)