Disoccupazione frontalieri: fine del trattamento speciale?

Non c’è stata sospensione dei pagamenti, ma l’INPS ha sostituito l’erogazione del trattamento speciale di disoccupazione per i frontalieri con l’indennità ordinaria: così ha risposto il governo alle interrogazioni urgenti inoltrate riguardo al mutamento di regime nel versamento della disoccupazione ai frontalieri disoccupati.

Il viceministro del Lavoro Martone ha dunque difeso l’operato dell’Istituto nazionale previdenza sociale (INPS), confermando che anche secondo il governo, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, il frontaliero disoccupato beneficerà delle prestazioni di disoccupazione secondo la legislazione dello Stato in cui risiede, come se fosse stato soggetto a tale legislatura. Concretamente ciò significa che ai frontalieri verrà versata l’indennità ordinaria, come se avessero lavorato in Italia.

Una risposta del tutto insoddisfacente

“La risposta del Governo alle nostre interrogazioni urgenti, per voce del viceministro Martone, è stata purtroppo del tutto insoddisfacente”. E’ questo il deciso commento dei due deputati comaschi, Chiara Braga del Partito Democratico e Nicola Molteni della Lega Nord, che in materia di trattamento speciale di disoccupazione dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, avevano presentato nei giorni scorsi specifiche interrogazioni insieme ai colleghi, per il Pd, Narducci, Marantelli e Codurelli al ministro del Lavoro.

I parlamentari ribadiscono che il modo di procedere dell’INPS risulta in netta violazione della legge 147/97, che istituisce per i frontalieri un trattamento speciale in materia di disoccupazione e che che non è stata abrogata da nessun accordo comunitario, e che, al contrario, è oggetto di modifiche migliorative in sede parlamentare.

Il fondo a gestione separata istituito presso l’INPS, su cui giacciono circa 300 milioni di euro, è costituito dalle trattenute salariali sul lavoro dei frontalieri. La stessa legge 147 stabilisce che quelle somme retrocesse dalla Svizzera sono vincolate al pagamento dell’indennità in favore dei frontalieri fino al loro esaurimento. “Qualsiasi tentativo di destinare ad altre finalità quelle risorse deve essere contrastato – affermano i parlamentari – perché sarebbe una penalizzazione inaccettabile per gli oltre sessantamila lavoratori frontalieri che hanno contribuito alla crescita economica del Paese ed in particolare delle zone di confine. Non se ne capirebbe poi la logica dal momento che l’indennità di disoccupazione ordinaria andrebbe così a gravare ulteriormente sulle trattenute applicate ai lavoratori italiani”.

I parlamentari auspicano ora che il Senato proceda celermente all’approvazione del disegno di legge di modifica della legge 147, che permetterebbe di risolvere in maniera chiara e radicale l’utilizzo del Fondo speciale a favore dei lavoratori frontalieri”.

Red./Comunicato