Casa: a Varese si spende la metà rispetto a Milano

Corso Matteotti a Varese (Foto varesecittagiardino.it)

A Varese si paga 2.000 euro in meno al metro quadrato rispetto a Milano: il dato è frutto delle valutazioni sul territorio della provincia di Varese di oltre 200 operatori e confermano la sostanziale stabilità dei prezzi immobiliari a Varese e provincia.

È quanto risulta dalla “Rilevazione Prezzi degli Immobili” pubblicata dalla Camera di commercio di Varese in occasione della borsa immobiliare „La Casa in Piazza“. La manifestazione torna da venerdì 26 a lunedì 29 ottobre nella sede storica dell’ente camerale nella centralissima piazza Monte Grappa e punterà sulla qualità della vita che offre il territorio varesino.

Mentre a livello nazionale, sulla base delle stime preliminari fornite dall’Istat, nel secondo trimestre 2012 si registra una minima diminuzione congiunturale dei prezzi medi delle abitazioni (-0,4%), risultato dell’effetto del calo dell’usato (-0,8%) e dell’aumento del nuovo (+0,5%), a Varese la stabilità la fa da padrona: la punta massima restano i 3.100 euro al metro quadro per il nuovo in centro nella città di Varese.

Nell’arco degli scorsi dodici mesi, s’è registrata una diminuzione solo nel prezzo minimo delle case da ristrutturare e solo in alcune aree, come per esempio a Busto Arsizio nella zona Sant’Anna. Busto Arsizio dove i costi per i consumatori sono in generale rimasti invariati, con una punta di 3.000 euro al metro quadro per il nuovo in centro, la stessa cifra che si registra anche a Gallarate. A Saronno per i medesimi parametri si scende a 2.800 euro al metro quadro, meno che a Luino dove per il nuovo vista lago si ritorna ai 3.000 euro. Quanto alla altre località della provincia, particolarmente apprezzate si confermano le abitazioni sul lago Maggiore, a Maccagno (2.800 euro) e a Brezzo di Bedero (2.500 euro), ma anche del Ceresio, con Lavena Ponte Tresa che tocca i 2.500 euro al metro quadro.

Sono comparti che hanno una forte ricaduta sull’intera economia: il sistema delle costruzioni, secondo dati dell’associazione nazionale Ance, effettua acquisti di beni e servizi dall’80% dell’insieme dei settori. Una domanda aggiuntiva di 1 miliardo di euro nelle costruzioni genera una ricaduta complessiva di 3 miliardi e 374 milioni di euro e un aumento dell’occupazione di circa 17.000 unità, considerando tutti i settori coinvolti. Allargando l’analisi all’intero mondo immobiliare si scopre un contributo al Pil italiano prossimo al 20%. Cifre significative che, in un momento di difficoltà generalizzata, evidenziano la necessità di un supporto forte alla promozione di un mondo immobiliare ad alto profilo quale quello che propone il Varesotto, dove il prodotto interno lordo generato, considerando l’indotto, è di circa 5 miliardi di euro. Un supporto che la Camera di Commercio ancora una volta offre con un’iniziativa di rilievo, diventata un vero e proprio punto di riferimento per la compravendita delle abitazioni a Varese e in tutta la provincia.

Comunicato