Trasferire l’attività in Svizzera: attenti all’esterovestizione
Sono titolare di un attività di commercio online in Italia. A causa della crisi vorrei chiudere questa attività e cedere eventuali clienti interessanti a società di partner. Da pochi mesi sono residente nella zona di confine e vorrei quindi avviare una nuova attività in Svizzera, senza costituire società ma semplicemente come lavoratore autonomo, il tutto con regolare ufficio in Svizzera dove ogni giorno mi recherei per lavorare e seguire il mio business. La mia domanda è quindi: posso tranquillamente cessare la vecchia attività e avviare la mia nuova attività operando indipendentemente sia in Svizzera, sia in Italia e sia nel Mondo, oppure non posso avere clienti italiani in quanto sarò un lavoratore indipendente estero ?
Se lei ha una attività indipendente in Svizzera, con „stabilimenti di produzione“ – che possono essere anche solo gli uffici in Svizzera – dove svolge regolarmente il suo lavoro, la sua attività viene tassata solo in Svizzera. Deve però farsi riconoscere come indipendente dall’Ufficio delle Assicurazioni sociali di Bellinzona, – al quale ci si deve annunciare quando si vuole intraprendere una attività -, e quindi pagare i contributi sociali (AVS/AI). Al minimo lei darà vita ad una “ditta individuale”, per la quale avrà bisogno di un indirizzo civico. L’iscrizione al registro di commercio e l’apertura di una partita IVA svizzera sono necessari solo a partire da una cifra d’affari di Fr. 100′000 all’anno. Alla Svizzera non interessa dove siano domiciliati i suoi clienti.
Attenzione al fatto di „operare in Italia“. Se la sua attività prevalente continua ad essere in Italia, rischia di suscitare presso l’Agenzia delle entrate italiana il sospetto di esterovestizione, cioè di aver semplicemente spostato all’estero la sede fiscale di una attività che di fatto si svolge in Italia. Per evitare questa eventualità, se intende mantenere anche clienti italiani, è opportuno farlo attraverso una società italiana in regola con fisco e contributi italiani.
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se invece non si è mai aperta un’attività in Italia e la si vuole costituire in Svizzera , sempre nell’ambito del commercio online o servizi web, non interessa al fisco italiano se i clienti sono anche italiani?
@ alessia: se la società è nuova, sarà più difficile parlare di esterovestizione. Attenzione però al luogo di lavoro: se l’unica cosa che c’è in Svizzera è la sede sociale, ma di fatto il lavoro viene svolto dall’Italia, siamo di fronte a una società svizzera che ha dei dipendenti in Italia. Questi dichiareranno in Italia, e la società dovrà dotarsi di un rappresentante previdenziale per i contributi Inps, ecc.
Costituiendo societa’ svizzera ma vendendo in italia, come risultano le fatture al cliente finale? Mi spiego meglio, societa’ italiana che vende in Italia vedra’ in fattura l’imponibile e l’Iva al 22%; emettendo fattura svizzera con societa’ svizzera come sara’ il discorso delle tasse? Inoltre la nuova societa’ svizzera rivenderebbe in Italia articoli acquistati e lavorati in Italia. E’ possibile?
@ Paolo: il fisco svizzero non preleverà Iva, in quanto si tratta di una esportazione. Al momento del passaggio della frontiera va pagato il dazio italiano (si tratta di una importazione da un paese extracomunitario) l’Iva italiana e le spese amministrative. Tutte queste spese sono a carico del cliente e vengono anticipate dal corriere.