Un conto svizzero è legale?

Con tutto questo subbuglio finanziario in corso, dato che vivo vicino alla frontiera, mi sto chiedendo se non trasferire una parte dei miei risparmi in Svizzera. Ma posso farlo anche legalmente?

Aprire un conto in una banca svizzera è perfettamente legale anche per un cittadino italiano. L’importante è i soldi siano dichiarati e di provenienza legale, e che il deposito venga successivamente denunciato al fisco italiano. Nel 2012 è stata introdotta l’IVAFE, l’imposta sugli averi finanziari detenuti all’estero: per i dettagli vedasi questo articolo (clicca).

Ma come procedere per aprire un conto in Svizzera? Per prima cosa bisognerà scegliere una banca. Molte banche non sono interessate ai piccoli risparmiatori domiciliati all’estero. Il prelievo mensile per le spese è infatti spesso considerevole. Chi non lavora o non è domiciliato in Svizzera deve depositare almeno un milione per cavarsela senza spese. Ma per esempio l’ UBS offre un pacchetto di prestazioni bancarie interessante anche ai frontalieri che possono produrre un permesso di lavoro. Bisogna quindi informarsi e chiedere informazioni sulle spese che vengono addebitate.

Per aprire il conto bisogna presentarsi di persona allo sportello con un documento valido. Il funzionario di banca deve infatti identificare il contraente. Il consulente farà una fotocopia del documento, e porrà una serie di domande per capire quali sono le esigenze del cliente, ma anche per cercare di capire la provenienza dei soldi che si vogliono depositare. Se ha il sospetto che i soldi siano di provenienza criminale, è tenuto a segnalarlo alle autorità. Sarà necessario firmare una attestazione riguardo l’avente diritto economico dei valori patrimoniali.

Al più tardi dopo un paio di giorni si ricevono i dati del conto, compreso il codice IBAN, che si potrà comunicare alla banca italiana per ordinare il bonifico. La cosa migliore è infatti far trasferire direttamente i soldi alla propria banca. Se si attraversa la dogana con dei contanti, fino a 10’000 euro non è necessario dichiarare il trasferimento all’Ufficio delle Dogane. Per cifre superiori bisogna compilare un apposito formulario. Se invece il trasferimento avviene tramite bonifico bancario, alla dichiarazione ci pensa la banca.

Non bisogna farsi troppe illusioni sulla remunerazione. In Svizzera gli interessi sul risparmio sono minimi. L’imposta preventiva federale del 35% riduce ulteriormente il rendimento, e poi bisogna considerare il rischio del cambio, anche se è possibile aprire un conto in euro. In cambio però, almeno sulla base dell’esperienza passata, si è al sicuro da sorprese: il sistema bancario svizzero è considerato fra i più stabili al mondo.

Come detto, per essere in regola con il fisco italiano, l’avere in conto va dichiarato in Italia. In questo caso è possibile recuperare l’imposta preventiva dedotta dagli interessi, che può venir fatta valere come credito d’imposta a fronte dell’aliquota italiana sugli interessi attivi. Concretamente si recupera quindi il 15%.

Con l’introduzione dello scambio automatico di informazioni, dal 2018 le banche svizzere informano le autorità fiscali straniere sugli averi in conto dei loro clienti esteri.