Il politico del Partito Repubblicano ha espresso opinioni che risuonano positivamente con i milioni di americani coinvolti nel mondo delle criptovalute, tuttavia resta l’incertezza su quanto possa effettivamente mantenere le promesse se eletto.
“Il Bitcoin rappresenta per il settore finanziario ciò che l’industria siderurgica rappresentava per l’America un secolo fa. È solo l’inizio. In quindici anni, Bitcoin è evoluto da un’idea anonima su un forum a uno degli asset più preziosi del mondo, superando colossi come Exxon Mobil e avvicinandosi al mercato dell’argento. Un giorno potrebbe anche eclissare l’oro. Non abbiamo mai visto nulla di simile prima d’ora, e credo che continuerete a stupirvi. La blockchain e il Bitcoin non sono solo un prodigio tecnologico, ma anche un miracolo di cooperazione e realizzazione umana.” Queste sono state le parole di Donald Trump, candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane di novembre, durante il weekend alla Bitcoin Conference di Nashville.
L’intervento di Trump era molto atteso, e non ha deluso, toccando temi già noti agli esperti del settore. In piena campagna elettorale, ha intensificato il suo messaggio, consapevole di parlare non solo agli astanti in Tennessee ma a tutti gli elettori americani. Secondo un’indagine di Coinbase realizzata da Morning Consult, 67 milioni di americani hanno investito in Bitcoin o altre criptovalute, rappresentando il 20% della popolazione. Trump ha discusso di vari argomenti, dal ruolo di Bitcoin come riserva strategica al sostegno all’industria del mining, passando per le stablecoin e l’ipotesi di una valuta digitale della Federal Reserve.
Ha attratto particolare interesse la proposta di includere Bitcoin come asset di riserva strategica. Attualmente, gli USA detengono 600 miliardi di dollari in riserve auree e circa 15 miliardi in Bitcoin, acquisiti nel tempo dalle autorità. “Se sarò eletto, la mia amministrazione manterrà il 100% dei Bitcoin in possesso del governo o che verranno acquisiti in futuro. Li conserveremo tutti. Il governo federale possiede quasi 210mila Bitcoin, circa l’1% dell’offerta totale che ci sarà. Questi fungeranno da nucleo della nostra riserva strategica nazionale di Bitcoin. La maggior parte dei Bitcoin in nostro possesso proviene da operazioni contro la criminalità. Invece di venderli, li terremo come risorsa permanente a vantaggio di tutti gli americani. Questa decisione segna un cambiamento radicale nella gestione delle risorse digitali, riconoscendo l’importanza strategica e il valore a lungo termine del Bitcoin.” Alcuni appassionati di criptovalute avrebbero voluto che Trump andasse oltre, annunciando un piano specifico per aumentare la quantità di Bitcoin detenuti dal governo. Durante la stessa conferenza, la senatrice Cynthia Lummis, una sostenitrice della cripto-industria, ha rivelato che presenterà una proposta di legge per creare una riserva strategica di Bitcoin negli USA, simile a quella dell’oro e altre valute straniere, con l’obiettivo di acquistare un milione di Bitcoin che, al prezzo del 29 luglio di 69.500 dollari, rappresenterebbero un investimento di 69,5 miliardi di dollari.
Trump ha poi esplorato il tema del sostegno all’industria del mining. “Con costi energetici ridotti, l’America diventerà la leader indiscussa del mining di Bitcoin. Non dovrete trasferire le vostre famiglie in Cina. Mentre attueremo queste riforme, Bitcoin e le criptovalute faranno crescere la nostra economia, consolidando il dominio finanziario americano e rafforzando il paese a lungo termine. Voglio che l’America sia la nazione leader nella tecnologia del mining di Bitcoin. Costruiremo centrali energetiche nei siti di mining, liberando l’industria da requisiti ambientali inutili e utilizzando combustibili fossili per generare l’energia necessaria. Saremo il carburante per la vostra industria, non la sua rovina. Ci assicureremo che non dobbiate spostare le vostre attività in Cina o altrove. L’America sarà il miglior posto per il mining di Bitcoin.”
Trump si è espresso contro il progetto di una valuta digitale federale. “Darò immediatamente ordine al Dipartimento del Tesoro e ad altre agenzie federali di interrompere tutti i preparativi per la creazione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC). Finché sarò presidente, non ci sarà una CBDC. Queste valute rappresentano un serio rischio per la libertà e la privacy dei cittadini. Non permetterò che il governo controlli completamente le transazioni finanziarie degli americani. Invece, proteggerò il diritto di auto-custodia delle vostre risorse digitali, assicurando che possiate possedere e gestire i vostri Bitcoin e altre criptovalute senza interferenze governative. La mia amministrazione si opporrà fermamente alla creazione di qualsiasi CBDC, proteggendo la vostra libertà finanziaria e la vostra privacy.”
Per Trump, Bitcoin e le stablecoin non sono una minaccia per il dollaro. “Nell’ambito del nostro impegno per fornire chiarezza regolatoria, stabiliremo un quadro per permettere l’espansione sicura e responsabile delle stablecoin. Questo estenderà il dominio del dollaro USA a nuove frontiere in tutto il mondo. L’America sarà più ricca, il mondo sarà migliore e miliardi di persone saranno introdotte nell’economia delle criptovalute, conservando i loro risparmi in Bitcoin. Coloro che affermano che Bitcoin è una minaccia per il dollaro non comprendono appieno la situazione. In realtà, sono le azioni del governo degli Stati Uniti a minacciare il dollaro. Non è Bitcoin a minacciare il dollaro; il vero pericolo per il nostro futuro finanziario proviene da Washington DC, dalle spese eccessive, dall’inflazione rampante e dalle frontiere aperte. Stampare centinaia di miliardi di dollari per finanziare guerre infinite all’estero mentre le nostre città sono come zone di guerra qui a casa è la vera minaccia. Bitcoin e le stablecoin non sono una minaccia per il dollaro, ma possono invece rafforzare la posizione finanziaria degli Stati Uniti se gestiti correttamente.”
Ha poi criticato l’attuale presidente della SEC, Gary Gensler, poco gradito agli investitori cripto a causa dei numerosi ostacoli posti all’espansione del settore negli ultimi anni. “Il giorno in cui presterò giuramento, il presidente della SEC Gary Gensler sarà licenziato e nominerò un nuovo presidente che crede che l’America debba costruire il futuro, non bloccarlo, come stanno facendo ora. Gary Gensler era il responsabile finanziario della campagna di Hillary Clinton contro un gentiluomo noto come Donald Trump. Non è una figura popolare nell’industria delle criptovalute, e Kamala Harris vuole nominarlo Segretario del Tesoro, il che non è positivo. Ha perseguitato l’industria delle criptovalute, ma con me al comando, smetteranno di attaccarvi. La mia amministrazione fornirà chiarezza regolamentare e sostegno per assicurare che l’America rimanga il leader mondiale nelle tecnologie crittografiche.”
Trump ha anche sottolineato l’ipotesi che il prezzo dell’asset continui a salire. “Se le criptovalute definiranno il futuro, voglio che siano minate, coniate e prodotte negli Stati Uniti. E se Bitcoin andrà sulla luna, come diciamo, voglio che l’America sia la nazione che guida il percorso, e questo è ciò che accadrà. Sarete molto felici con me, direte che sono il più grande. Ecco perché sono orgoglioso di essere il primo candidato di un grande partito nella storia americana ad accettare donazioni in Bitcoin e criptovalute. Da quando abbiamo fatto quell’annuncio il 21 maggio, abbiamo già raccolto 25 milioni di dollari, gran parte in Bitcoin e criptovalute, e apprezzo molto questo supporto.”
Attualmente, i sondaggi tra Donald Trump e Kamala Harris mostrano una gara molto serrata. La media dei sondaggi nazionali indica che Trump ha un vantaggio di circa 2,1 punti percentuali su Harris, con Trump al 48% e Harris al 45,9%. Se Trump dovesse spuntarla si è impegnato seriamente a favore della cripto-industria. Per il mercato è impossibile distinguere tra quello che farebbe effettivamente e quanto rimarrebbe solo una delle tante promesse che si fanno nell’impeto di una campagna elettorale. Tuttavia, a giudicare dall’impatto sul prezzo – tornato vicino ai 70mila dollari e lontano circa il 6% dal massimo storico – il mercato sembra voler credere (per ora) alla ventata di entusiasmo lanciata da Trump.
Al vaglio degli investitori anche il cambio in corsa di strategia dei democratici. Il presidente in carica Joe Biden finora si è dimostrato piuttosto scettico nei confronti del settore. Ma la nuova candidata, in risposta alla cavalcata di Trump e probabilmente consapevole del ruolo importante che potrebbe avere il cripto-elettorato, avrebbe intenzione di cambiare strategia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, membri del team di Harris avrebbero contattato persone vicine alle aziende cripto. Tra queste ci sono le principali società di scambio Coinbase, la società di stablecoin Circle e il gruppo di pagamenti blockchain Ripple Labs. L’idea sarebbe quella di riallacciare i rapporti anche al fine di poter accedere ai finanziamenti elettorali di un’industria che, tra alti e bassi, è in costante crescita.
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Esperta di finanza con oltre dieci anni di esperienza, Claudia Rossi fornisce consulenze strategiche su investimenti e gestione finanziaria nel contesto frontaliere. Laureata alla Bocconi, aiuta i nostri lettori a navigare il complesso mondo finanziario tra Italia e Svizzera.