Gazprom riduce le forniture di gas alla Moldavia: rischio per il transito ucraino!

Dal 1° gennaio 2025, la Russia interromperà le esportazioni a causa di inadempienze contrattuali per mancato pagamento

Con l’imminente scadenza dell’accordo di transito del gas attraverso l’Ucraina, Gazprom ha annunciato che cessará di fornire gas alla Moldavia dal 1° gennaio 2025, a seguito di violazioni contrattuali legate al mancato pagamento dei debiti per le forniture pregresse. Secondo quanto riportato da un comunicato della società russa e diffuso dalla Tass, Gazprom ha informato Moldovagaz che, in conformità con le clausole contrattuali e le leggi russe applicabili, verrà imposto un limite alle forniture di gas naturale verso la Repubblica di Moldavia, riducendole a zero metri cubi giornalieri a partire dalle 8 del mattino di Mosca del primo gennaio 2025. Un’opzione alternativa per Gazprom sarebbe stata continuare il trasporto attraverso l’Ucraina, a condizione di un accordo tra Chisinau e Kiev, ma Kiev ha escluso questa possibilità, dato che Moldovagaz è controllata per il 50% da Gazprom.

Venerdì, il mercato del gas ha mostrato nuovi segni di instabilità a seguito delle dichiarazioni di Vladimir Putin, che ha espresso scetticismo riguardo la possibilità di estendere l’accordo di transito del gas attraverso l’Ucraina. “Il tempo è scaduto”, ha affermato il presidente russo, sottolineando come sia ormai impossibile concludere un rinnovo dell’accordo in soli 3-4 giorni. L’accordo scadrà il 31 dicembre e non vi sono margini per una sua proroga.

Il prezzo del gas, già sotto pressione da giorni, ha registrato un ulteriore aumento, raggiungendo i 48 euro per Megawattora al Ttf venerdì 27 all’apertura delle contrattazioni. Durante la giornata, i prezzi hanno mostrato una volatilità elevata, riflettendo le profonde incertezze che continuano a pesare sul mercato, tuttavia la sessione si è chiusa con un incremento del 4,3%, a 47,7 euro.

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Le tensioni geopolitiche aggiungono pressione a Gazprom, la cui attività commerciale è in forte calo: nel 2023, il colosso energetico russo ha subito perdite per 629 miliardi di rubli (circa 6,9 miliardi di dollari), il peggior risultato degli ultimi decenni. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato un tracollo delle vendite in Europa, principale mercato di Gazprom. Di conseguenza, i ricavi dell’azienda sono diminuiti quasi del 30% su base annua, attestandosi a 8,5 trilioni di rubli, con un netto calo delle vendite di gas da 6,5 trilioni di rubli nel 2022 a 3,1 trilioni di rubli. Gli analisti evidenziano come Gazprom non sia riuscita ad adattarsi alla perdita del mercato europeo, con i ricavi dalle vendite di gas fuori dalla Russia che sono scesi da 7,3 trilioni di rubli nel 2022 a 2,9 trilioni di rubli l’anno scorso. I profitti derivanti dal petrolio, dal gas condensato e dai prodotti petroliferi sono invece aumentati a 4,1 trilioni di rubli (+4,3%), quantità insufficiente a compensare le perdite del core business.

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