Con l’auto oltre frontiera: delega o non delega?

Dopo il sequestro dell’auto di uno studente svizzero domiciliato in Italia che circolava in Italia con l’auto immatricolata in Svizzera di suo padre, torna alla ribalta il tema del passaggio della frontiera con auto altrui. Nel caso in questione suscita scalpore la drasticità del provvedimento di sequestro. Lo studente, benché ignaro, si trovava comunque in fallo, in quanto circolava in Italia con un’auto non sdoganata. Forse al posto del sequestro, vista la buonafede del protagonista, si sarebbe potuta trovare un’altra soluzione.

Comunque anche nel caso contrario, cioè di una persona – svizzera o italiana – domiciliata in Svizzera, sorpresa a circolare in Svizzera con una auto con targa estera, ci sarebbe stato un intervento dell’autorità. In entrambe le situazioni si tratta infatti di un’auto non sdoganata, con cui non si ha diritto di circolare. L’autorità doganale svizzera, in questi casi, concede alle persone coinvolte tre giorni di tempo per regolarizzare la posizione, o riesportando l’auto, o procedendo allo sdoganamento. L’unica eccezione riguarda le auto aziendali. Se per esempio una azienda svizzera manda in Italia un proprio veicolo con alla guida un cittadino italiano domiciliato in Italia, può chiedere una autorizzazione all’Ufficio delle dogane competente italiano, e ottenere in questo modo il permesso di attraversare la frontiera. L’autista deve però dimostrare di essere impiegato dalla ditta proprietaria dell’auto. Maggiori dettagli sul passaggio della frontiera con l’auto aziendale si trovano in questo altro articolo di Infoinsubria (clicca).

Lo stesso vale per il caso contrario, cioè quello di una ditta italiana che manda in Svizzera un auto immatricolata in Italia con al volante un cittadino svizzero domiciliato in Italia. Si tratta di un caso più raro, ma non impossibile. In questo caso l’autorizzazione va chiesta all’amministrazione delle dogane svizzera. Dove l’Italia si distingue con richieste la cui legittimità può venir messa in dubbio è quando chiede una delega del proprietario dell’auto ad una persona domiciliata in Svizzera che si reca in Italia con un’auto immatricolata in Svizzera non sua. Queste deleghe, che secondo alcune circolari distribuite ancora recentemente, dovrebbero addirittura essere certificate da un notaio, secondo Davide Bassi, il portavoce del Corpo delle guardie di confine svizzere, non si giustificano legalmente.

La Svizzera in ogni caso non le richiede. Una persona domiciliata in Italia può tranquillamente entrare in Svizzera con un auto presa in prestito, a condizione che sia immatricolata in Italia. Al massimo può incappare in un controllo, dove si procede ad accertare che l’auto non sia stata rubata. Lo stesso dovrebbe valere per i domiciliati in Svizzera che circolano in Italia con un’auto con targhe svizzere presa in prestito. Attenzione però alle auto noleggiate: qui valgono altre norme, in quanto spesso il contratto di noleggio fa riferimento solo al territorio nazionale.

Informazioni su questo tema e modelli di delega si trovano sui siti del Automobile Club d’Italia (ACI) e del Touring Club Svizzero (TCS). Queste organizzazioni consigliano comunque di cautelarsi con una delega prima del passaggio di frontiera. Altre informazioni, soprattutto in merito alla procedura di sdoganamento di veicoli privati importati in Svizzera, si trovano sul sito delle Dogane svizzere.