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A tutto gas nei boschi di montagna, ora si può. La legge “libera” le moto

24 luglio 2014 – 09:51Nessun Commento

Moto in montagna e in collina: da ora in Lombardia si può e gli enduristi “sgasano” di felicità. Gli escursionisti piangono. Il duello che da tempo, anche in Insubria, vede contro i motociclisti di cross e gli appassionati delle camminate ha segnato un punto a favore dei motori. Dopo quasi sei mesi di discussione al Pirellone, in Consiglio regionale è passato il Progetto di legge “Modifiche ed integrazioni sulla viabilità agro-silvo-pastorale”. La novità sostanziale riguarda lo “sdoganamento” delle moto nei boschi. Una svolta epocale perché fino ad oggi, nei boschi, i rombi erano completamente vietati, salvo quelli di servizio. D’ora in poi, almeno da quando la legge andrà in Gazzetta ufficiale (verso l’inizio di agosto) resterà vietata la circolazione “selvaggia”, ma i sindaci e i presidenti delle Comunità montane avranno la facoltà di dare il via libera a gare o manifestazioni sportive sul territorio lombardo.

LE ISTITUZIONI: “In questo modo – dice Alessandro Sorte, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – si disciplina una volta per tutte la materia delle manifestazioni sportive di veicoli a motore sui sentieri di montagna e nei pascoli. Si consente ai sindaci e alle Comunità montane di autorizzare delle manifestazioni motociclistiche su sentieri e mulattiere, sulla base di regole e condizioni precise e prevedendo eventuali garanzie in caso di danni. Voglio ricordare che l’attività fuoristradistica – aggiunge il consigliere regionale azzurro – vanta storia e tradizioni e non può essere semplicemente considerata ricreativa o sportiva bensì anche un importante incentivo turistico e commerciale per gli esercenti dei territori interessati”.

GLI ESCURSIONISTI: Le rassicurazioni istituzionali, però, non placano l’ira degli appassionati di montagna che temono l’invasione dei crossisti: “Abbiamo raccolto anche 42.000 firme in una petizione contro questa normativa – afferma Renato Aggio, vice-presidente del Club alpino italiano di Somma Lombardo e componente del direttivo del Cai lombardo – ma non è servito a niente. Sui nostri sentieri e mulattiere arriveranno le moto. Non ci sarà più tranquillità né per gli escursionisti, né per gli animali. Ciò che ci fa male di più è che ora queste manifestazioni saranno legalizzate dalla Regione. Si rovineranno i percorsi di montagna e, spostando terriccio e sassi, si creeranno dei problemi anche per eventuali smottamenti”. Unica consolazione: i parchi, come il Campo dei Fiori, avranno delle restrizioni: “In quel caso – aggiunge Aggio – servirà il parere vincolante dell’ente parco. Ma sui Comuni tutto dipenderà dai sindaci: siamo preoccupati perché con le casse vuote dei municipi, le amministrazioni saranno invogliate a organizzare delle manifestazioni motoristiche per incassare delle entrate. Inoltre resta il problema delle moto selvagge in giro per le montagne senza permesso: i divieti ci sono, ma nessuno li fa rispettare”. Infine una riflessione su una possibile invasione straniera: “La Lombardia apre alle gare in montagna in moto, mentre negli altri Paesi sono vietate. Significa che anche dall’estero gli appassionati di enduro e cross spingeranno per organizzare delle manifestazioni. Siamo molto preoccupati”.

I MOTOCICLISTI: Se gli escursionisti protestano, gli enduristi sono pronti a saettare sulle mulattiere lombarde e promettono: “Non distruggeremo niente”. Spesso trattati come abusivi e clandestini, gli amanti dell’enduro brindano al successo del Pirellone: “Siamo soddisfatti – spiega Dario Gatti, vicepresidente della Federmoto Lombardia – perché sono anni che ci battiamo per regolamentare la nostra attività sportiva. Vogliamo subito tranquillizzare chi protesta: non si potrà andare in montagna tutti i giorni, ma soltanto per delle manifestazioni sportive regolamentazione”. Non solo: se qualcuno sbaglierà, pagherà: “Non lasceremo né danni né disastri. Anzi, ogni volta dovremo lasciare una cauzione in caso di problemi lasciati sul territorio”. I motociclisti, anche nelle proteste raccolte negli anni scorsi su questo tema, si sono sempre difesi affermando di amare anch’essi la natura e di non avere intenzione di usurparla, ma volendo avere soltanto la possibilità di praticare lo sport secondo le regole: “Certo – conclude Gatti – qualche pistola in moto che agisce al di fuori delle regole c’è sempre. Le mele marce vanno punite ma non bisogna generalizzare”.

Nicola Antonello

 

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