Criminalità e bordelli: sviluppi inquietanti in Ticino
Usura, riciclaggio, falsificazioni, estorsioni e persino atti di violenza sono affiorati dai controlli a tappeto protratti nei bordelli ticinesi dalla Polizia cantonale nelle scorse settimane. Contro diversi gerenti e proprietari sono stati avviati procedimenti penali.
Com’era prevedibile, nell’ambiente dei bordelli illegali finora tollerati in Ticino hanno preso piede inquietanti fenomeni criminali. L’illegalità in cui opera la maggior parte dei bordelli ticinesi ha incoraggiato l’arrivo di persone interessate allo sfruttamento della prostituzione e ad altre attività delittuose.
Numerosi gerenti e proprietari dei locali sono stati arrestati per i reati di usura, promovimento della prostituzione e violazione della Legge Federale sugli stranieri. Il primo caso verrà deferito nei prossimi giorni alla Corte Criminale, mentre negli altri sono in corso le istruttorie, estese anche ad altri reati di carattere finanziario.
Le indagini sono state facilitate, oltre che dall’efficace attività investigativa della Polizia Cantonale (in particolare TESEU e Commissariato) anche dalla collaborazione di alcuni enti pubblici (in particolare del Municipio di Stabio) che ha consentito di raccogliere le prove necessarie all’individuazione dei responsabili e di sequestrare importanti relazioni bancarie e proprietà immobiliari provento di reato.
Le segnalazioni e le indagini hanno inoltre permesso di evidenziare preoccupanti connessioni tra le attività legate alla prostituzione, la commissione di reati economici (riciclaggio, falsificazioni, frodi fiscali) e persino fenomeni di criminalità organizzata (estorsioni, atti di violenza).
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