Oro: è il momento di vendere i gioielli della nonna?

Oro o contanti? (foto YT)

Sono sempre più numerosi gli sportelli che offrono di acquistare oro. Come mai? Una delle ragioni è sicuramente da ricercare nel forte aumento del prezzo dell’oro, che ha incrementato la tentazione di liberarsi delle medaglie, degli anelli e delle monete d’oro che riposano da anni nel fondo dei cassetti, in cambio di un bel gruzzoletto.

Un’altra ragione è la situazione economica, che spinge molti a realizzare il valore dell’oro tenuto in casa per far fronte a qualche problema. „Con 100 grammi oggi si portano a casa più di Fr. 3000.-,“ ci spiega Stefano Pivi, titolare della Oro Trading di Caslano.

I venditori presentano i profili più diversi. „Da noi viene l’investitore benestante che ha deciso di vendere il lingotto da mezzo chilo, ma anche la casalinga che vuole liberarsi del servizio d’argento della nonna che non usa più nessuno. Ho avuto perfino clienti che mi hanno portato i denti d’oro di un antenato che era stato riesumato da un cimitero.“

All’oro viene associata l’immagine della ricchezza, del benessere. Ma sui margini di guadagno delle ditte che acquistano oro, non bisogna farsi troppe illusioni. „I margini sono piuttosto ridotti, anche perché si tratta di un mercato molto trasparente: ognuno può verificare il prezzo di mercato dell’oro, e poi fare il giro dei compro oro per chiedere delle offerte,“ spiega Pivi.

In genere si vedrà offrire una cifra inferiore del 15% al prezzo di mercato. La differenza è il margine di guadagno dell’intermediario. In Italia e in Svizzera i prezzi sono più o meno uguali. Ma allora dove è meglio vendere, allora? „Spesso i clienti scelgono la Svizzera per la maggiore discrezione e per il fatto che si riceve subito il contante. In Italia non possono pagare più di 1000 euro cash.”

I compro oro pagano il peso effettivo dell’oro. La percentuale di metallo prezioso nella lega si esprime in carati o in millesimi. In Italia i gioielli sono in quasi sempre di 18 carati o 750 millesimi d’oro: il contenuto d’oro corrisponde cioè al 75% del peso. Le monete hanno in genere un titolo di 22 carati, cioè i 900/1000. L’oreficeria tedesca e dell’est europeo usa sovente 14 carati, cioè 585/1000. Le monete invece hanno un titolo di 22 carati, quindi un contenuto d’oro di 900/1000.

Il tenore d’oro di solito è punzonato sulla moneta. In Italia si vede il marchio di fabbrica e una cifra, in Svizzera c’è un simbolo. Ci sono però anche molti falsi, e per questo si fa sempre anche un test chimico per scoprire i gioielli solo laminati di oro.

Il prezzo è facile da calcolare: prima si ricava il tenore effettivo d’oro moltiplicando il peso per il tenore effettivo, poi si moltiplica per la quotazione, e si toglie il 15% che rappresenta il margine di guadagno dell’intermediario. I commercianti seri offrono sui loro siti le quotazioni aggiornate dell’oro già corrette per i diversi carati.

Attenzione alla pubblicità ingannevole: ci sono anche compratori d’oro che sulla propria pubblicità menzionano prezzi che poi con qualche scusa non mantengono (per esempio affermando che da quando il volantino è stato pubblicato il prezzo è cambiato). Oppure non spiegano che il prezzo pubblicato si riferisce al tenore effettivo di oro.

L’oro acquistato finisce in fonderia. Inutile quindi, nel caso dei gioielli, sperare di ottenere un compenso anche per la lavorazione: ai compro oro interessa solo il peso. La fusione in lingotti avviene in Ticino. Pochi sanno che il 40% dei lingotti d’oro prodotti annualmente nel mondo escono da una delle tre fonderie presenti nel Mendrisiotto: Argor, Pamp e Valcambi.

In euro il prezzo dell’oro negli ultimi 10 anni è aumentato di più del 300%. In franchi svizzeri la quotazione è cresciuta un po’ meno, ma l’apprezzamento è sempre importante. Se invece di vendere si volesse comperare, vale ancora la pena a questi prezzi? La risposta di Stefano Pivi è affermativa: „L’oro non tradisce mai, alla fine ti ripaga sempre.“

Se si tratta di fare un investimento, conviene comperare un lingotto. Ormai sul mercato si trova una vasta varietà di pesi. Da evitare le monete, soprattutto monete e medaglie commemorative: il sovrapprezzo che si paga per il conio non viene, in genere, più recuperato.

MA