Mediobanca e Mps: Adesioni all’Ops Schizzano al 13%, Delfin Conferma il Suo Impegno!

Caltagirone non ha partecipato con le sue azioni, Delfin ha ceduto una parte del suo 20%. Cresce il gruppo di contrari (o astenuti) in vista dell’assemblea di Piazzetta Cuccia su Banca Generali

L’interesse per l’Offerta pubblica di scambio (Ops) di Banca Mps su Mediobanca è notevolmente aumentato, raggiungendo quasi il 13,5% secondo gli ultimi dati disponibili. Questo rappresenta un marcato cambio di direzione rispetto alle settimane precedenti, dato che l’Ops, avviata il 14 luglio e che si concluderà l’8 settembre, fino all’ultimo aggiornamento di ieri sera aveva raccolto pochissime adesioni. Non è chiaro chi abbia deciso di aderire, ma dalle informazioni raccolte sembra che il gruppo Caltagirone (che detiene il 10%) non abbia fornito azioni, mentre Delfin ha trasferito una parte del suo 20%. Tuttavia, questo trasferimento non copre l’intero 13,5% del capitale impegnato nell’Ops, e si aggiunge quindi ad altre decisioni prese da diversi soci di Mediobanca. È importante sottolineare che il presidente della holding di Del Vecchio, Francesco Milleri, aveva osservato che l’Ops era interessante, ma sarebbe diventata ancor più allettante per gli investitori con un adeguamento del prezzo ai valori di mercato, che da tempo si attestano su uno sconto del 2-3%.

In ogni caso, sembra che la soglia minima del 35% stabilita da Monte per il successo dell’Ops sia ora quasi raggiunta.

Questi numeri offrono anche una chiara indicazione su quali potrebbero essere i rapporti di forza nell’assemblea del 21 agosto prossimo, durante la quale Mediobanca, in base alla regola della “passivity rule”, chiederà ai propri azionisti di approvare l’Offerta per Banca Generali. Con una partecipazione prevista tra il 75% e l’80%, sembra sempre più improbabile che il “sì” ottenga la maggioranza. Secondo fonti legali, infatti, il fatto di aver aderito all’Ops e depositato le azioni non impedisce di esercitare il diritto di voto. Inoltre, sembra altamente improbabile che coloro che hanno aderito all’Ops di Mps votino a favore dell’operazione su Banca Generali.

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All’inizio di luglio, Mps aveva indicato che una partecipazione tra il 35% e il 50% del capitale di Mediobanca sarebbe stata “sufficiente a permettere all’offerente di acquisire un controllo di fatto del soggetto emittente, esercitando un’influenza preponderante nell’assemblea ordinaria e influenzando l’orientamento generale della gestione”. Ad ogni modo, Luigi Lovaglio, il numero uno del Monte, ha sempre espresso fiducia nel raggiungere il 66,6% del capitale, che in realtà rappresenta la soglia di efficacia inizialmente fissata (anche se potenzialmente rinunciabile a favore del limite minimo del 35%).

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