L’azione decisiva dell’azionista in previsione della riunione del 21 agosto: «Un mandato generico al consiglio, valuteremo ogni possibile azione»
«Un mandato generico al consiglio di amministrazione». È così che il gruppo Caltagirone descrive la proposta che il management di Mediobanca ha avanzato agli azionisti per la riunione del prossimo 21 agosto riguardo l’offerta su Banca Generali. Tale posizione, molto simile a quella espressa nel giugno scorso, è stata annunciata nel tardo pomeriggio e rispecchia «le serie lacune informative precedentemente segnalate».
In sostanza, per la società che possiede quasi il 9,9% del capitale di Piazzetta Cuccia, non ci sono stati progressi rispetto a qualche mese fa quando l’istituto aveva posticipato l’assemblea prevista per il 16 giugno per permettere di comunicare agli azionisti «i risultati delle valutazioni» che Generali aveva da poco iniziato a esaminare sul dossier. Risultati che non sono ancora stati definiti, tanto che di recente la compagnia ha confermato «che nessuna decisione è stata ancora presa».
Non a caso, un recente comunicato di VM 2006 ha evidenziato che «ad oggi non è disponibile né è possibile conoscere il dettaglio economico e contrattuale degli accordi di partnership strategico-industriale a lungo termine» tra Mediobanca, Generali e Banca Generali.
Pertanto, secondo VM 2006, lo spostamento dell’assemblea al 21 agosto, rispetto alla data originariamente posticipata al 25 settembre, non offre «alcun elemento informativo aggiuntivo rispetto a giugno». Di conseguenza, ciò che il management di Mediobanca propone come deliberazione per l’assemblea si rivela «inefficace e costituisce un mandato “in bianco” al consiglio di amministrazione, adottabile solamente nelle modalità previste per le modifiche allo statuto». Per questo motivo, VM 2006 ha annunciato che «si riserva di prendere qualsiasi decisione e iniziativa».
Oggi, intanto, è l’ultimo giorno utile per gli azionisti per depositare le loro azioni e quindi partecipare all’assemblea del 21 agosto, che sarà gestita esclusivamente attraverso il rappresentante designato. La percentuale di capitale depositato è cruciale per tentare di prevedere l’esito finale. Gli azionisti contrari o pronti a astenersi dall’operazione sono vicini al 40%.
Nel frattempo, il proxy advisor Pirc, seguendo l’esempio di Iss, conferma la raccomandazione agli investitori istituzionali di Mediobanca di votare a favore dell’ops su Banca Generali in occasione dell’assemblea del 21 agosto. «L’offerta include un premio rispetto al prezzo di mercato di Banca Generali e offre agli azionisti l’accesso a una piattaforma più vasta e diversificata», evidenzia Pirc, aggiungendo che «utilizzando le azioni di Assicurazioni Generali come corrispettivo, Mediobanca preserva la liquidità e riposiziona» le stesse Generali «da semplice investimento finanziario a partner commerciale strategico, in linea con l’obiettivo più ampio del gruppo di emergere come leader nel settore del Private and Investment Banking».
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