La Svizzera vuole contingentare anche i frontalieri

Il governo svizzero ha reso noto cosa intende fare per metter in pratica il nuovo articolo costituzionale che stabilisce dei limita all’immigrazione. Nella legge che dovrà regolamentare concretamente le misure, si prevede di contingentare tutti i permessi di lavoro a partire da quattro mesi. Il provvedimento toccherà quindi anche i frontalieri.

Il modello di ammissione prevede che il governo fissi i tetti massimi e i contingenti, basandosi su diversi indicatori riguardanti l’economia e il mercato del lavoro, ad esempio il numero dei posti disponibili o il tasso di disoccupazione. Poiché l’attuazione del nuovo articolo costituzionale costituisce un compito congiunto della Confederazione e dei Cantoni, il Consiglio federale si basa a tale proposito sui dati riguardo al fabbisogno di manodopera segnalati dai Cantoni. Si affida inoltre alla consulenza di un organo ad hoc formato da rappresentanti delle autorità della migrazione e di quelle preposte al mercato del lavoro della Confederazione e dei Cantoni. Saranno coinvolte anche le parti sociali.

I tetti massimi e i contingenti per regolare l’immigrazione in Svizzera dovranno venir adottare a partire da febbraio 2017. A tale scopo il Consiglio federale non si baserà soltanto sul fabbisogno di manodopera segnalato dai Cantoni, ma anche sulle analisi di un organo consultivo ad hoc e coinvolgerà anche le parti sociali. Per coprire le esigenze del mercato del lavoro, sarà necessario promuovere e impiegare meglio il potenziale di manodopera interna.

Il Consiglio federale rinuncia a fissare un obiettivo di riduzione rigido per l’immigrazione, che infatti non permetterebbe di tener conto delle condizioni dell’economia e del mercato del lavoro nella regolazione dell’immigrazione. Un simile approccio è compatibile con l’articolo costituzionale, che di fatto non fissa alcun tetto massimo concreto.

Oltre ai permessi di dimora saranno contingentati anche i permessi di soggiorno di breve durata da quattro a dodici mesi. In questo modo s’intende impedire l’elusione dei contingenti per soggiorni di lunga durata mediante un permesso per un soggiorno breve. Per tutti i permessi soggetti a contingenti si tiene conte del principio di preferenza alla manodopera locale. Anche il numero dei frontalieri sarà regolato da contingenti. I Cantoni possono prevedere ulteriori limitazioni a tutela del mercato del lavoro regionale; in tal modo si può tenere conto delle diverse situazioni ed esigenze delle singole regioni.

Mantenere le relazioni con l’UE, promuovere il potenziale disponibile in Svizzera

L’attuazione delle nuove disposizioni costituzionali non incide solamente sulla normativa in materia di stranieri. Il piano dunque non si limita a presentare un modello in base al quale impostare la legislazione, ma indica anche altre sfide e obiettivi della politica interna ed esterna. Intende mantenere e sviluppare le strette e importanti relazioni con l’UE e i suoi Stati membri. Conferma inoltre l’intenzione di promuovere maggiormente e sfruttare meglio il potenziale di manodopera già disponibile sul territorio, ad esempio conciliando meglio famiglia e lavoro oppure permettendo a chi è privo di formazione professionale di recuperarla. Un altro obiettivo è il rispetto delle disposizioni cogenti del diritto internazionale nel settore dell’asilo.

Il governo ha hesso in cantiere un progetto di legge che tenga conto dei principi fondamentali esposti nel piano. Entro l’autunno, il Dipartimento federale di giustizia e polizia sottoporrà al Consiglio federale anche un progetto di mandato negoziale con l’UE, basato sui principi del modello di ammissione da un lato, dall’altro su una valutazione esaustiva di tutti gli scenari di politica interna ed esterna ipotizzabili. Il Consiglio federale prosegue pertanto la sua strategia di portare avanti e coordinare nel loro complesso tutti i lavori con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato possibile per la Svizzera.

Red./Comunicato