Mercato dell’arte in stallo e dipendenza dalle garanzie di terzi. Continua l’interesse per i Surrealisti
Durante la settimana delle fiere d’arte di ottobre, Londra ha evidenziato un mercato dell’arte statico e fortemente influenzato dalle garanzie di terzi.
L’attrattiva di Londra come centro artistico ha subito un calo post-Brexit, intensificando la competizione con Parigi e obbligando gallerie e case d’aste a organizzare vendite per due settimane consecutive.
Nonostante la presenza di un numeroso pubblico nelle sale, durante le contemporanee aperture di Frieze London e Frieze Masters, sono stati i garanti anonimi a tenere a galla il mercato delle opere di alto valore, le quali hanno raggiunto cifre significative grazie alle garanzie nonostante il numero limitato di acquirenti.
Il pomeriggio del 9 ottobre, Christie’s ha presentato il catalogo di arte del XX e XXI secolo, incassando 82 milioni di sterline, un netto aumento rispetto ai 44,6 milioni di sterline del 2023, con 46 lotti venduti su 52, metà dei quali erano garantiti.
In particolare, otto dei dieci lotti più significativi erano garantiti, e quattro di questi non hanno ricevuto offerte oltre alla garanzia.
L’arte inglese del dopoguerra è stata al centro dell’attenzione, con un grande nudo con volto distorto di Lucian Freud, ‘Ria, Naked Portrait’ del 2006-07, venduto per 11,8 milioni di sterline a un garante, su una stima di 10-15 milioni di sterline, mentre un altro suo ritratto femminile ha raggiunto 3,4 milioni, sulla base di una stima garantita di 3 milioni di sterline.
La Pop Art inglese continua a vivere un buon momento, con un paesaggio recente di David Hockney, ‘More Woldgate Timber’ del 2009, venduto per 4,6 milioni di sterline, all’interno di una stima di 3,8-5,5 milioni.
Nel settore della Pop Art americana, un’opera giocosa di Jeff Koons, ‘Balloon Monkey (Blue)’, una grande scultura di oltre 3 x 6 metri, ha raggiunto 7.555.000 sterline, confermando la stima garantita di 6,5 milioni di sterline.
Un grande dipinto tardivo di Willem de Kooning del 1986, precedentemente nella collezione di Eric Clapton, è stato venduto per 3,5 milioni di sterline, al di sotto della stima, mentre un’opera di Richard Prince, ‘Hurricane Nurse’, si è fermata a 4,2 milioni di sterline da una stima garantita di 3,5-5,5 milioni di sterline.
Le poche battaglie d’asta si sono concentrate sulle opere surrealiste, con una guache di Magritte, ‘Le grand style’, che ha raddoppiato la stima arrivando a 2,6 milioni di sterline, e un’opera di Leonor Fini, ‘Rogomelec’, che ha raddoppiato la stima bassa a 907.200 sterline.
L’interesse per il Surrealismo è sostenuto anche dal centenario della sua nascita, celebrato specialmente in Francia con una mostra al Centre Pompidou.
L’arte italiana, ora prevalentemente trattata a Parigi, era rappresentata da una rara ‘Mappa’ di Alighiero Boetti del 1979, periodo afghano, che ha superato la stima garantita di 1,5-2,5 milioni di sterline, raggiungendo 2,3 milioni con le commissioni.
L’asta è stata preceduta quella mattina dal catalogo di opere su carta d’arte Impressionista e Moderna, che ha ottenuto un’accoglienza favorevole, realizzando in gran parte vendite ben oltre le stime, con un incasso totale di 6,1 milioni di sterline, dimostrando come il mercato dell’arte sia composto da numerosi segmenti che spesso seguono logiche diverse, in questo caso più sensibili alla qualità e alla storicità rispetto al catalogo generale successivo.
I due cataloghi giornalieri del 10 ottobre hanno aggiunto 19,8 milioni di sterline, portando il risultato totale della settimana londinese per la casa d’aste a 108 milioni di sterline.
La stessa sera del 9 ottobre, Sotheby’s ha messo all’asta solo 22 lotti con ben 10 garanzie; i 18 lavori venduti hanno incassato 37,6 milioni di sterline: uno dei cataloghi più ridotti dalla crisi economica del 2009.
Tra i quattro lotti invenduti, due erano opere milionarie di Andy Warhol, un’autoritratto stimato tra 3 e 4 milioni di sterline, e un’opera di Yoshimoto Nara (stima 2,5-3,5 milioni).
Ancora protagonista l’arte inglese con il paesaggio ‘L’Arbois, Sainte-Maxime’ del 1968 di David Hockney, che ha superato ampiamente la stima garantita di 7-10 milioni di sterline arrivando a 13,1 milioni, un terzo del totale realizzato e dieci volte il prezzo pagato nel 2011 per lo stesso dipinto.
Sempre nel campo dell’arte inglese, un ritratto giovanile ‘Child with a Toy Dog’ di Lucian Freud e una grande composizione di Bridget Riley, ‘Gillard 2’, con le sue caratteristiche geometrie colorate, si sono avvicinate alla stima alta di 2 milioni, entrambe garantite, mentre una scultura lignea di Barbara Hepworth, ‘Reclining Figure II’ del 1955-56, si è fermata alla stima bassa garantita di 1,2 milioni di sterline.
Un’altra scultura, un grande ‘mobile’ di Alexander Calder, ‘Quindici foglie nere’, è stata venduta entro la stima a 2,7 milioni di sterline.
Le opere ‘fresche di pittura’ di artisti molto giovani, un tempo oggetto di speculazione e presentate in un catalogo separato, sono quasi scomparse dai cataloghi.
L’asta del mattino del 10 ottobre ha aggiunto 5,3 milioni di sterline di incassi, con i tre quarti dei lotti venduti sui 60 proposti.
L’incertezza del momento ha portato anche a uno sviluppo particolare delle vendite a trattativa privata, su cui Sotheby’s punta molto con un’esposizione di opere presentate in successione nelle due capitali, per un totale dichiarato di 220 milioni di sterline, tra cui spicca un’opera astratta di Kandinsky, ‘Le Rond Rouge’ del 1939.
Anche il catalogo di Phillips del 10 ottobre è stato guidato da un paesaggio solare di David Hockney, ‘Path Through Wheat Field, July’ del 2005, rappresentante dei campi dorati di grano, che ha realizzato 3,3 milioni di sterline da una stima di 2-3 milioni.
Il totale realizzato è stato di 15,1 milioni di sterline, con 24 lavori venduti sui 31 proposti; la riduzione delle garanzie riporta le percentuali di venduto tra il 75-80%, valori normali quando il mercato non è influenzato da ritiri e garanzie eccessive.
Ha faticato a vendere una consueta decorativa ‘Pumpkin’ di Yayoi Kusama che ha sfiorato la stima bassa di 2 milioni di sterline solo con l’aggiunta delle commissioni.
Interessante il risultato per i due ritratti Pop di eguali dimensioni e periodo eseguiti nel 1982 da Andy Warhol degli allora principi Carlo e Diana: la principessa ha raggiunto la stima bassa di 1,2 milioni di sterline, mentre il principe, ora re, non ha trovato compratori.
Per l’arte italiana, una composizione con 5 tagli su campo verde di Lucio Fontana si è fermata a 889mila sterline, alla stima bassa di 850mila sterline.
È rimasto invenduto, invece, un grande quadro di Marino Marini, ‘Il Cavaliere Azzurro’ del 1952-54, stimato tra 600-900mila sterline.
L’asta giornaliera dell’11 ottobre ha aggiunto 8,9 milioni di sterline grazie a 123 lotti venduti su 154, portando il ricavo complessivo della settimana per Philips a 24 milioni di sterline.
I cataloghi parigini della settimana in corso sono fortemente influenzati dal dialogo con le principali esposizioni museali della capitale francese, in decisa crescita nonostante il clima politico e fiscale di incertezza.
Sotheby’s si concentra sulle opere Surrealiste, collegandosi all’esposizione in corso al Centre Pompidou, mentre Christie’s continua a dedicare un palcoscenico internazionale all’arte italiana il 18 ottobre con il catalogo “Avant Gardes” che include “Thinking Italian”, una volta presentato a Londra.
Oltre ai consueti ‘Tagli’ rossi di Fontana e un ‘Achrome’ di Manzoni stimato tra 2,5-3,5 milioni di euro, viene messa in scena l’Arte Povera con otto lotti del periodo storico 1969-79, oggetto anche della concomitante mostra alla Collezione Pinault a Parigi.
Le aste si svolgeranno il 17-18 ottobre nella capitale francese, solo allora sarà possibile fare un bilancio completo della lunga sessione europea in attesa delle grandi aste americane il mese successivo.
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Esperta di finanza con oltre dieci anni di esperienza, Claudia Rossi fornisce consulenze strategiche su investimenti e gestione finanziaria nel contesto frontaliere. Laureata alla Bocconi, aiuta i nostri lettori a navigare il complesso mondo finanziario tra Italia e Svizzera.