De Filippis, un cognome insubrico dalle lontane radici

Un nome dalle radici equestri (foto © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons)

Viaggiare tra i nomi non è solo una «archeologia da pedanti» ma anche un (piccolo) invito a interrogarci sulle nostre radici.

Defilippis è un cognome su cui esistono interessanti documenti all’Archivio Storico della Città di Lugano. Filippo era nome che aveva spesso – non sempre, è ovvio – un’impronta biblica, nel senso che in passato molte famiglie si ispiravano a letture e prediche evangeliche per scegliere i nomi per i figli. Philippus ci viene da una radice greca e significa «colui che ama i cavalli». È la stessa parola da cui si cavò (molto più tardi) anche ippodromo «la pista per i cavalli».

Filippo viene in auge come nome di persone attorno al terzo secolo d.C. Nei secoli medievali, i ragazzi e le ragazze che erano figli o figlie di un Filippo vennero (da notai medievali e poi da sacerdoti impegnati a stendere il libro dei battesimi) indicati come de Philippis, de Filippis ecc. Vi era ad esempio una ragazza che si chiamava Tiziana? Per distinguerla da altre ragazze, si disse che quella era «figlia del Filippo», un Filippo che doveva essere personaggio ben noto nella vita della comunità. Si indicava che essa apparteneva al gruppo dei Filippi (formulato in latino de Filippis = della progenie dei F., con un de + ablativo plurale). In processo di tempo si scrisse anche unito (come de Agostini > Dagostini, De Arani > Darani) e si ebbero i Defilippis.

Un solo esempio: quello di Filippo Defilippis che fu scienziato molto noto, non solo in Italia, ma in tutta l’Europa per le sue scoperte africane e asiatiche e per il suo impegno a diffondere le teorie di Darwin che appunto vedeva le varie specie come frutto di una continua, millenaria evoluzione. Il grande Defilippis (Milano 1814 – Hong Kong 1867) si occupò di embriologia e di anatomia comparata. Lo studioso morirà a Hong Kong appunto durante un viaggio di ricerca sull’anatomia comparata, su cui si era conquistato una competenza riconosciuta in Europa e America. La città di Milano decise ben presto di dedicargli una via: quella che, in centro, conduce da piazzale Lavater a via Redi.

Ottavio Lurati

(per gentile concessione di Azione, settimanale di Migros Ticino)