Andamento variegato per le gallerie a Arte Fiera, vendite soddisfacenti per alcuni mentre si attendono novità sulla direzione
La manifestazione Arte Fiera ha inaugurato giovedì scorso, presentando una platea di gallerie ottimiste riguardo l’appeal dell’evento più antico e rappresentativo in Italia per l’arte moderna e contemporanea. Quest’anno segna oltre mezzo secolo di attività per la fiera. Nonostante un periodo non facile per il mercato dell’arte nell’ultimo anno, le gallerie hanno puntato forte sull’arte e il collezionismo italiani. Tuttavia, la speranza di una riduzione dell’IVA sull’arte è stata infranta, lasciando gli addetti ai lavori delusi. L’Italia ha mancato l’opportunità di adeguarsi alla Direttiva europea al contrario di Francia e Germania, posizionandosi così in uno svantaggio significativo. Di fronte a questa situazione, un collezionista che desideri acquistare un’opera da una galleria italiana piuttosto che da una francese o tedesca, dove l’IVA è rispettivamente del 5,5% e del 7%, dovrà considerare l’IVA italiana al 22%, un costo non trascurabile. Questa situazione ha suscitato reazioni immediate, tra cui una lettera aperta del consorzio Italics che esprime preoccupazione per il futuro.
Nonostante ciò, la fiera di Bologna ha registrato alcune vendite. Il primo giorno, dedicato ai VIP, ha visto una buona affluenza, con un nucleo solido di collezionisti italiani e anche alcuni stranieri. La qualità delle opere esposte è migliorata grazie all’opera del curatore Simone Menegoi, che quest’anno conclude il suo mandato. Le voci di corridoio, non confermate da Menegoi, suggeriscono che il suo successore sarà Davide Ferri, attuale curatore della sezione Pittura XXI. Si prevede che al suo fianco resterà Enea Righi, in qualità di direttore operativo. Menegoi ha commentato positivamente il suo periodo di direzione: “Non voglio vantarmi, ma fornire dati concreti: abbiamo avviato partnership da zero, coinvolgendo BPER Banca come main partner; inoltre, il numero di gallerie italiane che partecipano ad Art Basel è aumentato da quattro a quattordici sotto la mia direzione.”
Le vendite di questa edizione sono state incerte. “È difficile stabilire una media”, ha detto Menegoi, “le opinioni sono molto divise. Alcuni collezionisti e galleristi sono soddisfatti delle vendite, altri no. Il bilancio varia da stand a stand e bisogna attendere la fine della fiera per avere un quadro completo, dato che molti compratori si presentano principalmente nel fine settimana.” Nonostante tutto, Menegoi ha rilevato un interesse particolare per alcune opere moderne contese tra diversi collezionisti.
Il feedback sulle vendite delle gallerie è stato variegato. Alcune, come Triangolo di Cremona, partecipante nella nuova sezione Prospettiva, hanno riportato vendite immediate di opere di Federico Cantale, un promettente artista italiano. Anche Apalazzo di Brescia ha avuto successo vendendo opere di Nathalie du Pasquier ed Eva e Franco Mattes, ed è stata sorpresa positivamente dai nuovi contatti italiani. Continua ha visto vendite significative di opere di artisti italiani come Mezzaqui, Sassolino e Marta Spagnoli. Tuttavia, l’installazione di Daniela Comani non è stata ancora venduta nonostante l’interesse (prezzo 40mila euro).
Nella sezione moderna, Tornabuoni ha espresso soddisfazione. Michele Casamonti ha commentato: “In Italia c’è spazio per diversi eventi fieristici, un vantaggio che non tutti i paesi hanno. Arte Fiera attrae un pubblico di collezionisti che preferisce questo contesto specifico.” Anche Mazzoleni ha notato una buona affluenza di collezionisti, segnalando vendite importanti, tra cui un’opera di Marinella Senatore, vincitrice del premio Ducati, e vari lavori storici e contemporanei.
Ora ci resta solo da attendere il resoconto finale delle vendite e le conferme ufficiali riguardo le nomine dei nuovi direttori.
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