Cauzione obbligatoria per le ditte estere che lavorano in Svizzera

Le ditte italiane attive in Ticino che praticano il dumping salariale sfuggiranno meno facilmente alle sanzioni previste contro la concorrenza sleale. Il Tribunale federale – la massima istanza giudiziaria svizzera – ha deciso che è possibile pretendere il pagamento di una cauzione alla frontiera, a copertura di eventuali multe o sanzioni imposte nel caso di mancato rispetto dei contratti collettivi di lavoro.

Il Tribunale federale ha infatti accolto le argomentazioni di imprenditori e artigiani di Basilea Campagna, che chiedevano l’introduzione, nei contratti collettivi di lavoro, dell’obbligo, per le ditte estere, di pagare una cauzione per poter lavorare in Svizzera. Come in Ticino, anche nel semicantone di Basilea Campagna gli artigiani sono confrontati alla concorrenza da parte di ditte estere, tedesche e francesi, che spesso praticano prezzi che non tengono conto delle tariffe in vigore in Svizzera.

Con l’entrata in vigore dei bilaterali la presenza di ditte estere attive in Svizzera è notevolmente aumentato. In caso di irregolarità, gli ispettori dell’Ufficio del lavoro e della Commissione paritetica hanno il diritto di comminare multe e sanzioni. Spesso però l’incasso si è rivelato impossibile, in quanto le ditte multate sparivano dalla circolazione, per riapparire sotto un’altra ragione sociale. L’obbligo di versare una cauzione renderà effettiva l’efficacia dell’ammenda, rendendo possibile l’incasso. In Ticino nel 2010 sono state elevate contravvenzioni per un ammontare di Fr. 100’000.

Particolarmente soddisfatto per la decisione del tribunale di Losanna è il direttore della Sezione Ticino della Società degli impresari construttori Edo Bobbià, che nel 2009, in una mozione presentata al Gran consiglio ticinese aveva chiesto l’imposizione del versamento di una cauzione alle ditte italiane desiderose di operare sul mercato ticinese.

In una dichiarazione al Corriere del Ticino, Edo Bobbià si rallegra in particolare che la decisione abbia valenza nazionale. Il provvedimento, ha sottolineato Bobbià, rafforza tutte le misure accompagna­torie in materia di accordi bilaterali. In prati­ca la Confederazione e il Segretariato per l’eco­nomia (Seco) potranno procedere senza in­dugio, speditamente nel dichiarare l’obbliga­torietà della cauzione. Da questo momento risulterà meno problematico introdurre la mi­sura per combattere la concorrenza sleale che giunge da oltre frontiera. “Sono certo che la possibilità reale d’incasso renderà certe imprese un po’ più prudenti,” ha dichiarato Edo Bobbià al Corriere del Ticino.

Red.