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Polansky, cresce il dissenso per la sua presenza al Festival

30 luglio 2014 – 11:23Nessun Commento

(immagine wikipedia)

Si moltiplicano, in Ticino, le rpese di posizione contrarie alla presenza di Roman Polansky al festival del film di Locarno. Dapprima il capogruppo PPD Fiorenzo Dadò, poi il consigliere nazionale UDC Pierre Rusconi, oggi il leghista Stefano Fraschina e l’intero partito popolare democratico. I guai, seri, con la giustizia americana del regista franco-polacco non sono graditi e ancor meno lo è l’attribuzione di riconoscimenti da parte del festival locarnese.

Per una parte del mondo politico ticinese, contrario alla presenza -e all’attribuzione di premi- al Festival del film di Locarno del regista franco-polacco Roman Polansky la decisione di invitare e premiare uo uomo che se da un lato è un genio del cinema, dall’altro si è reso protagonista di una terribile vicenda la cui vittima aveva all’epoca solo 13 anni, è da censurare. A dissentire sono deputati popolardemocratici, lo stesso partito PPD, il consigliere nazionale Pierre Rusconi e il leghista Stefano Fraschina. I conti in sospeso di Polansky con la giustizia americana e il delitto per il quale è tutt’ora in attesa di giudizio non lasciano indifferente i politici locali che al festival chiedono di fare scelte non dettate unicamente dal valore artistico. L’aspetto eprsonale di Polansky, insomma, sarebbe così censurabile da non poter essere ignorato in una valutazione di opportunità.

Polansky, lo ricordiamo, sarà sul palco di Piazza Grande per presentare il suo film “Venere in pelliccia” giovedì 14 agosto, mentre venerdì 15 terrà una lezione di cinema aperta al pubblico a partire dalle 16.15 a La Sala.

Red.

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