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Arcisate-Stabio: i tempi si allungano…di nuovo

3 aprile 2013 – 11:57Nessun Commento

Il tracciato della ferrovia Arcisate-Stabio (FFS)

Primo treno a fine 2014. Forse. Già, perché sembra allontanarsi sempre più il giorno del passaggio del primo treno sulla Arcisate-Stabio. Una data che è già slittata di dodici mesi rispetto all’ipotesi avanzata al momento della posa della prima pietra del cantiere, e che oggi potrebbe ulteriormente spostarsi in là. Già perché mentre sul fronte ticinese i lavori vanno spediti come un treno, su quello italiano si va a singhiozzo.


Continuano i ritardi nei lavori per la realizzazione del tratto italiano della Varese Mendrisio. Stavolta i problemi sono stati sottolineati da Maria Angela Bianchi, Angelo Pierobon e Nicola Gunnar Vincenzi, sindaci dei Comuni principalmente interessati dai lavori: Induno Olona, Arcisate e Cantello. I tre primi cittadini hanno scritto una lettera congiunta al nuovo assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Maurizio Del Tenno, per chiedere “un incontro urgente in merito all’ennesimo fermo lavori nei cantieri del realizzando collegamento ferroviario”. Un appuntamento che “sarà l’occasione per illustrare le problematiche e i disagi che i nostri territori stanno sopportando e contestualmente acquisire informazioni da parte di Regione Lombardia”. Sembrano lontani anni luce i giorni in cui Raffaele Cattaneo, ex assessore regionale alla partita, lanciava spavaldamente la sfida alla Svizzera su chi avesse terminato prima il cantiere.

Oggi i sindaci sono terrorizzati che il rallentamento possa anticipare un lungo stop, lasciando i loro paesi lacerati in due dagli scavi aperti. In tal senso il Consiglio comunale di Arcisate ha dato il via libera al deposito nell’ex cava Rainer di 800mila metri cubi di terra. Quella trovata con una maggiore quantità di arsenico rispetto agli studi iniziali e che quindi ha causato i ritardi e l’aumento dei costi dell’opera. Il “trasloco” delle terre non è stato ancora avviato perché manca il parere della Comunità montana del Piambello e dell’Azienda sanitaria locale di Varese: serve la massima prudenza perché l’area indicata per il deposito è sulla valle della Bevera, la sorgente che dona l’acqua alla città di Varese. Un pasticcio. Risultato: ormai si è a un passo dal rischio di non riuscire a terminare la ferrovia entro il 2015, anno dell’Expo di Milano. Il tempo stringe, anche se ormai sono passati quasi 4 anni dall’inaugurazione del 24 luglio 2009. Ad oggi sui 5 chilometri di cantiere non sono terminate né le gallerie, né il viadotto e al posto delle stazioni c’è un buco enorme. Si riusciranno ad evitare altri ritardi?

Nicola Antonello

 

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