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Arte e alta cucina alla villa Mylius di Varese

13 maggio 2011 – 10:11Nessun Commento

Villa Mylius (foto Varesefocus)

Villa Mylius sarà sede della Fondazione Marchesi e diventerà un centro di eccellenza di formazione, tra art food e musica, un punto di attrattività per il pubblico e di lavoro. Insomma, il luogo ideale per coltivare la vocazione di Marchesi a considerare la cucina come una forma d’arte.

La giunta comunale di Varese ha deciso di dare la villa in concessione per 35 anni alla Fondazione Gualtiero Marchesi. Lo ha annunciato il sindaco Attilio Fontana ed il vicesindaco Giorgio De Wolf, insieme a Gualtiero Marchesi, presidente della Fondazione, a Enrico Dandolo, vicepresidente, e al segretario comunale Filippo Ciminelli.

“Quando nel 2007 abbiamo ricevuto la donazione dalla famiglia Babini Cattaneo – ha spiegato il sindaco – l’indicazione e la nostra stessa idea era di destinare gli immobili a sede per la promozione e lo svolgimento di attività culturali, di formazione, di ricerca e di studio. La concessione alla Fondazione Marchesi è quanto di più prestigioso e interessante potessimo realizzare, per il respiro internazionale e l’altissima valenza culturale”.

Gualtiero Marchesi ha ricordato il suo lavoro, la sua cucina di alto livello che è innanzitutto “filosofia della cucina”. “La cucina è arte – ha detto Marchesi-: con la Fondazione si fa cultura partendo da bambini. Ecco, partire dai ragazzi e prepararli al bello fin dall’ età prescolare, coltivandone  il gusto per tutte le arti attraverso dei corsi di musica, di pittura, di scultura, dei laboratori teatrali e culinari. La fondazione  mette a frutto la mia storia,  con l’insegnamento del buono e la cura del bello”.

“Villa Mylius diventerà qualcosa in più di una scuola di cucina, diventerà il centro di collegamento trasversale tra arti. E la cucina è una delle arti. Il pubblico sarà quindi coinvolto con eventi ed attività che si concentreranno in alcune giornate, due o tre, su temi particolari”, ha affermato il vicepresidente della Fondazione Enrico Dandolo.

Dandolo ha spiegato anche la scelta ricaduta su Varese.  “Abbiamo trovato un dinamismo nell’amministrazione comunale che città complesse come Milano hanno difficoltà ad avere. Noi ragioniamo in termini internazionali: non dimentichiamo che Marchesi è il cuoco italiano che rappresenta la cucina italiana nel mondo. Non solo. Marchesi porta avanti origine lombarda della sua cucina e della sua formazione: il prossimo passo sarà la richiesta di riconoscimento della Fondazione da parte dell’Unione Europea”.

Il parco resterà pubblico. La Fondazione aprirà al pubblico la biblioteca e la mostra permanente della collezione Gualtiero Marchesi, al piano terra. Una parte della struttura, ai piani superiori, sarà invece destinata alla formazione, con corsi legati ai diversi aspetti dell’arte, dalla musica alla pittura alla scultura, fino all’art food. Anche questa parte sarà aperta al pubblico in occasione di eventi particolari.

Red./Comunicato

 

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