Kering: Calo Shock nel 2024, Vendite -12%, Utile Gucci Crolla del 62%!

Francois-Henri Pinault: «Continueremo ad impegnarci intensamente e siamo ottimisti sulla stabilizzazione raggiunta dal gruppo»

Kering, il colosso del lusso posizionato al secondo posto nel mondo dopo Lvmh, ha rivelato un calo delle vendite del 12% raggiungendo i 17,19 miliardi nel 2024, con un profitto netto ridotto del 62% a 1,13 miliardi. Questi risultati sono stati influenzati negativamente dal suo brand di spicco, Gucci, che ha generato ricavi per 7,6 miliardi nel solo 2024 e che recentemente ha terminato la collaborazione con il direttore creativo Sabato De Sarno, poco prima della sfilata del 25 febbraio che inaugurerà la settimana della moda femminile di Milano.

«Dobbiamo mantenere un alto livello di impegno e crediamo di aver portato Kering a un punto di stabilizzazione, da cui inizieremo a recuperare gradualmente il nostro percorso di crescita», ha dichiarato Francois-Henri Pinault, CEO e presidente del gruppo. I risultati ottenuti sono stati leggermente sotto le previsioni degli analisti, che avevano anticipato una diminuzione dei ricavi dell’11,6% e un utile netto di 1,31 miliardi.

Le cifre sono state comunicate dopo la chiusura della Borsa di Parigi seguita da una serie di incontri mattutini tra i dirigenti di Kering e analisti oltre che giornalisti. Più di un’ora è stata dedicata alla presentazione dettagliata – e non solo alla lettura o proiezione – delle diapositive sui risultati del 2024, un anno considerato complesso da tutti. All’incontro hanno partecipato quattro figure chiave: François-Henri Pinault, presidente e CEO, Francesca Bellettini, vicepresidente e responsabile dello sviluppo dei brand di Kering, Jean-Marc Duplaix, vicepresidente e chief operating officer, e Armelle Poulou, direttore finanziario del gruppo. Un’altra ora abbondante è stata impiegata per rispondere, con una generosità non comune in ambito finanziario e specialmente in periodi di tensione, alle domande degli analisti, anche a quelle più imbarazzanti. Dopo una breve pausa, si è tenuto un altro incontro, questa volta con i giornalisti, introdotto dai tre manager descritti da Pinault come «il nucleo operativo più stretto di Kering», composto da lui stesso, Bellettini e Duplaix. Seguì un ulteriore ampio spazio di tempo dedicato alle domande, alcune delle quali delicate, come quella sulla liquidazione di De Sarno. Pinault e Duplaix hanno bollato come «fantasiose» le cifre diffuse sulla stampa francese, che parlavano di un’indennità di 18 milioni. Questi incontri hanno permesso non solo di fornire una panoramica completa sulla situazione di Kering e sui piani per il 2025, ma anche di ritrarre un’immagine di un team di gestione molto unito e determinato a ribaltare le sorti di Gucci e dell’intero gruppo.

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Gucci rimane il brand con le maggiori difficoltà, ma anche Saint Laurent (con ricavi in calo del 9% nel 2024), Balenciaga e Alexander Mc Queen richiedono attenzioni particolari, mentre Pomellato e Boucheron (settore gioielli) hanno mantenuto una crescita costante nell’ultimo anno. Tra le maison di punta, Bottega Veneta si conferma il marchio più stabile: nel 2024 il fatturato ha superato i 1,7 miliardi, registrando un aumento del 4% rispetto al 2023.

Kering Eyewear, divisione creata dieci anni fa con un modello di business innovativo rispetto agli altri grandi gruppi, continua a guidare la crescita del gruppo: nel 2024 i ricavi sono aumentati del 6% (+8% nel solo quarto trimestre) raggiungendo 1,7 miliardi con un profitto operativo di 277 milioni. C’è ottimismo anche per la divisione Kering Beauty, lanciata nel 2023 dopo l’acquisizione del marchio di alta profumeria Creed: nel 2025 è previsto il lancio della prima fragranza Balenciaga e, come ha annunciato Pinault, l’espansione dei profumi sarà estesa ad altri brand del gruppo.

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