Cina Sfida Trump: Pronte Nuove Contromisure se Arrivano Altri Dazi!

Incontro previsto tra Trump e Xi Jinping

Si prevedeva un incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud tra due settimane.

Risposta della Cina alle minacce di dazi da parte degli USA

Il governo cinese ha annunciato che adotterà “contromisure decise” se il presidente Trump dovesse procedere con la sua minaccia di imporre dazi aggiuntivi del 100% sulle merci importate dalla Cina. Questa dichiarazione è stata fatta oggi, 12 ottobre, dal Ministero del Commercio di Pechino, che ha esortato gli Stati Uniti a “correggere immediatamente le proprie azioni errate” e a “rimettere i negoziati commerciali sul giusto percorso”.

Il documento rilasciato a seguito dei negoziati economici e commerciali tra Cina e USA, tenutisi a Madrid a settembre, indica che le nuove restrizioni imposte da Washington hanno gravemente danneggiato gli interessi cinesi e l’atmosfera dei negoziati. Il Ministero ha espresso una forte opposizione a tali misure.

Il testo prosegue affermando che, se gli USA continueranno con azioni unilaterali, la Cina non esiterà a prendere le misure necessarie per proteggere i propri diritti e interessi legittimi. “Non desideriamo una guerra commerciale, ma non ne abbiamo paura”, conclude il documento. L’intensificarsi delle tensioni ha causato notevoli fluttuazioni nei mercati, alimentando la paura di una nuova guerra dei dazi, simile a quella iniziata in primavera con rialzi tariffari notevoli su beni cinesi e americani. Questa situazione ha anche gettato ombre sui negoziati in corso: l’incontro tra Trump e Xi Jinping potrebbe essere a rischio a causa delle controversie sulle terre rare.

Le nuove regolamentazioni sulle terre rare sono state descritte dal Ministero del Commercio cinese come una risposta legittima alle restrizioni imposte dagli USA dopo l’ultimo round di colloqui a Madrid. In sole due settimane, l’amministrazione Trump ha aggiunto numerose aziende cinesi all’elenco di quelle soggette a restrizioni all’esportazione, estendendo i controlli anche alle loro affiliate e imponendo dazi speciali sulle navi provenienti dalla Cina.

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Le nuove misure annunciate da Pechino includono l’estensione dell’elenco di minerali soggetti a restrizioni esportative e l’ampliamento dei controlli sulla produzione tecnologica e sull’uso all’estero, particolarmente nel campo militare e dei semiconduttori. Queste azioni, secondo gli analisti, potrebbero compromettere le catene di approvvigionamento globali, influenzando i settori dell’elettronica, dell’automobile e della difesa.

Sulla piattaforma “Truth Social”, Trump ha etichettato la mossa cinese come “ostile” e “moralmente disonorevole nei confronti delle altre nazioni”. Il Ministero del Commercio cinese ha accusato gli USA di adottare “doppio standard”, sottolineando come Washington abbia abusato del concetto di sicurezza nazionale e delle misure di controllo delle esportazioni, applicando politiche discriminatorie contro la Cina e estendendo unilateralmente la propria giurisdizione su un’ampia gamma di prodotti. Le restrizioni americane includono oltre 3mila articoli, a fronte dei circa 900 della lista cinese. Benché Pechino abbia criticato a lungo le normative USA che estendono i controlli all’esportazione di tecnologia anche a entità terze, le nuove politiche sulle terre rare indicano un cambio di strategia, con la Cina pronta ad adottare misure simili a quelle usate da Washington negli ultimi anni.

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