Il contributo della digitalizzazione nel contrasto all’evasione fiscale
“L’introduzione della fattura elettronica rappresenta un esempio lampante di quanto la digitalizzazione possa essere efficace nel combattere l’evasione fiscale”, ha affermato Andrea De Gennaro, comandante generale della Guardia di Finanza.
Durante un’audizione di fronte alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, De Gennaro ha rivelato alcuni dati significativi riguardanti l’economia sommersa e il gap fiscale e contributivo in Italia. Nel 2021, il valore generato dall’economia nascosta ammontava a 173,8 miliardi di euro, circa il 9,5% del PIL. Lo stesso anno, il deficit fiscale e contributivo si è attestato a 82,5 miliardi di euro, segnando un calo rispetto al 2020, quando era superiore di circa un miliardo di euro.
Il comandante generale ha inoltre illustrato la situazione del tax gap negli ultimi cinque anni, quantificato in circa 96 miliardi di euro. Di questi, 84,5 miliardi derivano da mancate entrate tributarie e 11,5 miliardi da mancate entrate contributive. Dal 2017 al 2021, il gap si è ridotto di circa un quarto, pari a 26 miliardi di euro, grazie principalmente alla diminuzione del gap relativo all’IVA, che ha contribuito per circa 17,8 miliardi a questa contrazione.
Secondo De Gennaro, l’efficacia di strumenti come la fattura elettronica nel ridurre il gap fiscale dimostra come la digitalizzazione possa trasformare non solo le procedure di controllo, ma anche i meccanismi di funzionamento dei tributi stessi, migliorando così l’efficienza della riscossione fiscale e contributiva.
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Marco Bianchi, laureato in economia all’Università di Milano, si specializza nell’analisi delle tendenze del mercato del lavoro transfrontaliero. Appassionato delle dinamiche economiche regionali, offre uno sguardo esperto sulle politiche economiche e l’impiego che influenzano i frontalieri.