In un vecchio fienile del Massachusetts, ormai prossimo al crollo, è stata scoperta una collezione straordinaria: 2.200 computer NABU, una parte della storia dell’informatica che ha contribuito alla nascita di Internet. Pesanti quanto 11 automobili, queste macchine rappresentano una rara opportunità per gli appassionati di tecnologia di possedere un pezzo di un’epoca passata.
Come sono finiti lì?
Tutto ebbe inizio con James Pellegrini, un settantenne ormai in pensione che negli anni ’80 acquistò un grosso lotto di computer NABU a un’asta, dopo il fallimento della società produttrice. La sua ambizione era quella di creare un innovativo sistema di comunicazione aziendale basato proprio su queste macchine. Purtroppo, il progetto non andò mai oltre i prototipi, e i computer rimasero inutilizzati per decenni, accumulandosi nel fienile accanto alla sua abitazione.
Ma cosa sono i NABU?
I computer NABU furono un’avanguardia per il loro tempo. Dotati di una notevole capacità di calcolo e archiviazione, svolsero un ruolo fondamentale nei primi esperimenti con le reti informatiche, contribuendo a gettare le basi per il futuro mondo digitale. Sebbene siano stati rapidamente superati dall’evoluzione tecnologica, il loro valore storico è oggi inestimabile.
Il peso della storia… letteralmente
Con il tempo, il peso dei computer – oltre 20 tonnellate – ha iniziato a compromettere la stabilità del fienile. Pellegrini si è così trovato costretto a liberarsene. Dopo un tentativo fallito di vendita su Craigslist, ha deciso di mettere i NABU in vendita su eBay, a prezzi inferiori ai 100 euro per unità. In soli tre giorni, quasi un quarto della collezione è stato acquistato, suscitando un entusiasmo inaspettato tra i collezionisti e gli appassionati di informatica.
Un’eredità da preservare
La vendita non solo ha permesso a Pellegrini di liberarsi di un problema ingombrante, ma ha anche dato una seconda vita a queste macchine, che ora trovano posto in collezioni private, laboratori di restauro e persino musei dedicati alla storia dell’informatica. Per molti acquirenti, possedere un NABU significa avere tra le mani un frammento tangibile di un’era in cui l’informatica era agli albori.
Il futuro dei computer NABU
Mentre alcuni di questi computer saranno restaurati per essere esposti, altri continueranno a suscitare la passione dei collezionisti di tutto il mondo. La storia dei NABU non è solo una curiosità per i nostalgici della tecnologia, ma anche un monito su quanto sia importante preservare il passato digitale. Questo ritrovamento nel fienile del Massachusetts ci ricorda che dietro ogni innovazione moderna c’è un lungo percorso di esperimenti, fallimenti e successi.
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