Difesa dai droni: una nuova arma a onde radio dal costo di soli 13 centesimi a colpo

Negli ultimi anni, il panorama militare è stato rivoluzionato dalla crescente diffusione dei droni di combattimento. Questi dispositivi, relativamente economici e facili da utilizzare, hanno cambiato le dinamiche dei conflitti, come dimostrato dall’invasione russa dell’Ucraina. In questo contesto, il Regno Unito ha svelato un’innovativa arma a onde radio, destinata a riequilibrare i costi della difesa e a introdurre un nuovo paradigma economico nella guerra.

Un nuovo approccio: colpire con le onde radio

Il Radio Frequency Directed Energy Weapon (RFDEW) rappresenta una svolta tecnologica nel campo della difesa. A differenza dei sistemi tradizionali, non utilizza munizioni ma sfrutta le frequenze radio per neutralizzare i droni nemici. Questo sistema abbassa drasticamente i costi di ogni attacco, rendendolo estremamente conveniente per le forze armate britanniche.

Un esempio emblematico del problema economico nella difesa è rappresentato dai missili del HMS Diamond, una nave della Royal Navy. Ogni lancio può costare da 1 a 2 milioni di sterline, per abbattere droni che hanno un costo di circa 20.000 dollari. In pratica, un attacco che costa 1 dollaro al nemico impone ai difensori una spesa tra i 63 e i 126 dollari.

Grazie al RFDEW, il costo per neutralizzare un drone si riduce a soli 13 centesimi per colpo, invertendo il rapporto economico. Questo non solo impatta sul bilancio della guerra, ma scoraggia anche gli aggressori, costringendoli a investire somme molto maggiori per ogni attacco.

Come funziona l’arma RFDEW

Le onde radio emesse da questa arma danneggiano i componenti elettronici dei droni, disattivandoli immediatamente. Una volta colpiti, i droni cessano di funzionare e cadono al suolo. Il sistema può colpire sia un singolo drone sia intere flotte con un solo colpo, riducendo al minimo le necessità logistiche legate all’uso di munizioni. Finché è alimentato, il RFDEW può essere utilizzato quasi senza limiti.

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Questa tecnologia offre anche una maggiore flessibilità operativa, con la possibilità di installare il dispositivo su mezzi mobili come camion o navi. Tuttavia, l’arma presenta una limitazione significativa: un raggio d’azione massimo di un chilometro. Secondo esperti del settore, questa caratteristica potrebbe essere migliorata in futuro, aumentando la portata del sistema.

Test e sviluppi futuri

Il ministro britannico della Difesa, James Cartlidge, ha sottolineato l’importanza strategica di questa nuova arma nel contesto dei conflitti moderni: “La guerra in Ucraina ci ha mostrato quanto sia cruciale disporre di sistemi per contrastare i droni nemici. Con l’aumento del nostro budget per la difesa, puntiamo a essere leader in questa evoluzione del conflitto.”

I test operativi del RFDEW sono programmati per il prossimo settembre e saranno condotti dalla 7ª compagnia della Difesa aerea britannica. Durante questi test, verrà valutata anche un’arma laser, progettata per ridurre ulteriormente i costi per colpo e aumentare l’automazione delle operazioni. Le armi laser, come il RFDEW, stanno attirando l’interesse di eserciti di tutto il mondo, compreso quello statunitense, che sta investendo in tecnologie simili.

Una nuova era nella difesa

Con il budget per la difesa portato al 2,5% del PIL, il Regno Unito si pone all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie militari innovative. Armi come il RFDEW rappresentano non solo una risposta efficace alla minaccia dei droni, ma anche un passo verso una maggiore sostenibilità economica nei conflitti moderni. Questa evoluzione segna un cambiamento radicale nelle strategie militari, con un focus crescente su sistemi di difesa avanzati, economici e adattabili.

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