Tax Free: per risparmiare ancora di più

Il patriottismo lo vieterebbe, ma per molti ticinesi di questi tempi l’amor di patria non è alla portata di borsellino. Così, per far quadrare il bilancio vanno a far la spesa in Italia, dove il potere d’acquisto del franco aiuta a riempire la borsa della spesa a prezzi modici. Un ulteriore risparmio del 21% è reso possibile dalla possibilità di farsi rimborsare l’imposta sul valore aggiunto italiana.

La procedura è la seguente: quando si è acquistata merce per un valore superiore ai 155 €, si chiede al negozio (nei centri commerciali bisogna recarsi al servizio clienti) una cosiddetta “fattura”, che non è la fattura come si intende in Svizzera, ma un documento commerciale, nel quale, oltre a venir descritta la merce, sono indicati i dati anagrafici dell’acquirente e gli estremi del suo passaporto o di un altro documento equivalente.

Questa fattura andrà fatta timbrare dall’Ufficio doganale italiano, in modo da poter documentare che si è usciti dall’Italia.

Entrando in Svizzera, se si è comperata merce per un valore che supera la franchigia esentata da dazio di Fr. 300.- la si deve dichiarare e pagare, oltre ai tributi doganali, l’IVA Svizzera dell’8 %. Attenzione: per i tabacchi, gli alcolici e certi prodotti agricoli sono in vigore quantità massime particolari.

Poi si spedisce il documento al negozio in Italia e si ottiene il rimborso dell’Iva italiana. Alcuni commercianti, se conoscono bene il cliente, anticipano il rimborso, sicuri di ricevere il documento timbrato.

Se ciò non è il caso, e si ha fretta di ottenere il rimborso, ci si può rivolgere alle società cosiddette Tax Free, che anticipano il rimborso dell’Iva in cambio di una commissione. Queste società hanno creato una rete di sportelli a cui ci si può rivolgere, di solito in stazioni di servizio appena dopo la dogana. Si consegna la fattura, e si ottiene il rimborso dell’IVA italiana.

Red.