Sono residente in un comune della zona di confine e lavoro come frontaliere a Zurigo. Non sono sicuro che lavorando in un Cantone che non confina con l’Italia si possa evitare la tassazione in Italia.

L’accordo fra Italia e Svizzera sull’imposizione dei frontalieri (clicca) specifica che l’Accordo riguarda i residenti italiani “che lavorano come frontalieri nei Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese”, affermando (Art.1) che “I salari, gli stipendi e gli altri elementi facenti parte della rimunerazione che un lavoratore frontaliero riceve in corrispettivo di una attività dipendente sono imponibili soltanto nello Stato in cui tale attività è svolta.”

Rispondendo ad un interpello riguardante un contribuente che lavora in Ticino ma risiede fuori zona, l’Agenzia delle entrate ha ribadito che “la nozione di frontaliero riguarda solo i lavoratori che quotidianamente si recano dalla propria residenza, sita in un Comune prossimo al confine, nell’ambito della fascia di 20 km dallo stesso, in uno dei suddetti Cantoni confinanti.” L’esenzione dall’imposizione fiscale in Italia riguarda quindi solamente i frontalieri che lavorano in questi Cantoni, e che vivono a non più di 20 chilometri dal confine fra l’Italia e uno di questi Cantoni. Tanto più che solo questi Cantoni riversano all’Italia una parte degli introiti fiscali generati dai frontalieri. Zurigo non riversa nulla all’Italia. La sua situazione non corrisponde quindi a quella di un frontaliere fiscale, e comporterebbe l’obbligo di dichiarare i redditi realizzati in Svizzera anche al fisco italiano, come un frontaliere fuori zona (clicca).

Tuttavia molti frontalieri in questa situazione si considerano frontalieri fiscali, e quindi non inoltrano la dichiarazione dei redditi, forti del fatto che non esiste un registro dei frontalieri e il ristorno dell’imposta alla fonte è forfettario e non nominale. Ma per le ragioni addotte sopra non è escluso che l’Agenzia delle entrate, se venisse a conoscenza della sua situazione, decida di effettuare un accertamento.